Jova Beach Party ancora nel mirino: la Procura di Lucca indaga ora sull’impatto del concertone sull’ambiente. In particolare rispetto al deterioramento e distruzione di un sito protetto.
La Procura di Lucca ha dunque aperto un’inchiesta sul Jova Beach Party, accusando l’evento di deterioramento e distruzione dell’habitat naturale di un sito protetto. Va però specificato che attualmente non ci sono nomi concreti sul registro degli indagati e che le accuse sono dunque, per ora, a carico di ignoti.
L’inchiesta della Procura è partita di seguito ad un esposto presentato da un’associazione ambientalista. Questo conteneva uno studio condotto dal professor Giovanni Baccaro dell’Università di Trieste.
All’interno di questo studio si dimostrava come una determinata categoria di piante, caratterizzanti l’area Muraglione di Viareggio, fossero fondamentali per la sopravvivenza e il mantenimento delle spiagge del posto. Ovviamente l’accusa è che il concerto e la presenza di circa 80mila persone sul luogo, possano danneggiare queste vegetazioni.
In ogni caso gli organizzatori dell’evento sono attesi negli uffici comunali per presentare e dimostrare la valutazione ambientale della zona.
In ogni caso lo stesso Jovanotti ha risposto alle accuse, affermando che i suoi concerti sono stati progettati tenendo minuziosamente conto dell’ambiente. Valutando ogni possibile pericolo e ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità competenti.
Dunque il Jova Beach Party, che rappresenta uno degli eventi più attesi e amati dell’anno, soprattutto dai giovani, si trova ora al centro di un’enorme polemica.
Infatti Jovanotti e tutta la sua organizzazione è stato più volte accusato di danneggiare l’ambiente, distruggendo l’ecosistema delle spiagge.
Anche il geologo e scienziato Marco Tozzi ha esplicitamente affermato che il calibro dei concerti di Jovanotti, in relazione alle persone che vengono ospitate, non può essere sostenibile per alcun tipo di ambiente. A prescindere dall’organizzazione e dalla “sostenibilità” dell’evento.
Non solo, è stata creata anche una petizione su Change.org che chiede di stoppare i grandi eventi sulle spiagge e nei siti naturali. Petizione firmata attualmente da un gran numero di persone. Inoltre c’è anche chi accusa il cantante di censura social, per aver accettato sul suo profilo Twitter solo i follower confermati.
Dunque per quanto amato possa essere Jovanotti insieme al suo Jova Beach Party, quest’anno ha visto crearsi non poche problematiche a suo discapito. L’ultima data dell’evento sarà quella del 10 settembre a Bresso, vicino Milano. Chissà seil grande concerto riuscirà a ripetersi anche negli anni successivi.
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