Le indagini per scoprire le cause della morte di Julia Ituma, la pallavolista morta a Istanbul caduta dal sesto piano del suo hotel, continuano. Oggi la salma rientra in Italia, come ha confermato il direttore generale del suo club sportivo.
La giocatrice di volley Julia Ituma, 18 anni, è morta cadendo dal sesto piano dell’albergo dove si trovava con la sua squadra.
Oggi, 15 aprile, la salma di Julia Ituma tornerà in Italia, come ha confermato all’Agi il direttore generale della Igor Volley, la squadra con cui la giovane giocava. Intanto continuano le indagini, ecco le ultime novità sulla tragica scomparsa della pallavolista.
Julia Ituma, la salma torna in Italia
Nata e cresciuta a Milano da genitori nigeriani, Julia Ituma era una delle campionesse della Igor Volley, la squadra con la quale a Istanbul aveva giocato il 12 aprile, durante la semifinale di Champions League a Istanbul.
La notte del 13 aprile, giovedì scorso, Julia ha perso la vita, cadendo dal sesto piano dell’albergo dove alloggiava in Turchia.
Una morte tragica, di cui si stanno occupando le autorità nazionali, di cui non si hanno ancora notizie certe né le cause reali della caduta, le cui dinamiche sono ancora sotto indagine.
Oggi, la salma di Julia Ituma tornerà in Italia, come conferma Enrico Marchioni il direttore generale della squadra di volley.
Il funerale della pallavolista sarà celebrato a Milano, martedì mattina alle 11, nella chiesa di San Filippo Neri, che si trova in via Gabbro.
Quella è la parrocchia dove Julia ha cominciato ad amare la pallavolo, da lì partì la sua carriera come atleta in questo sport.
Intanto, le sue compagne di squadra hanno riaperto i profili social, dopo due giorni di profondo silenzio.
Alcune hanno commentato la morte di Julia Ituma, come la sua collega Caterina Bosetti, che nella Igor Volley ricopre il ruolo di schiacciatrice.
Sul suo profilo Instagram si legge: “Tante domande poche risposte, solo un grande vuoto. Tanti ‘perché’, tanti abbracci, tante lacrime, tanti sguardi persi nel vuoto e tanti silenzi. Quando viviamo in squadra questa diventa come una seconda famiglia ci trascorri insieme tanto tempo e condividi emozioni fortissime dentro e fuori dal campo; ora mi fermo e mi chiedo quanto davvero tutta la nostra vita frenetica fatta di sudore allenamenti, viaggi e partite ci dà modo di conoscere davvero la persona che è al nostro fianco. Rifletto e piango, penso e piango ancora”.
Le indagini sulle dinamiche della morte della pallavolista
Continuano in queste ore le indagini da parte delle autorità turche per capire cosa è realmente accaduto a Julia, quella notte in cui tutto è cambiato.
Al centro dell’investigazione c’è il suo telefono cellulare, che la ragazza ha usato molto nelle ultime ore prima del suo decesso.
Al suo interno, ci sarebbero infatti le conversazioni che ha tenuto con i suoi contatti, che potrebbero portare a capire cosa è realmente accaduto.
Ieri mattina, intanto, il corpo di Julia è stato sottoposto all’autopsia, i quali risultati non sono stati ancora resi noti perché vanno tradotti in italiano, per poter essere diffusi a chi di dovere.