Parlare di crisi è scorretto oltre che prematuro, ma di certo la Juventus vista ieri nella sconfitta perentoria contro il Genoa lascia senza parole per la (non) qualità del gioco, una mentalità del tutto opposta a quella delle settimane scorse, troppa mollezza soprattutto in trasferta e poca convinzione e cattiveria agonistica. Se poi si aggiunge anche la sfortuna degli infortuni, con su tutti quello occorso a Dani Alves che si è fratturato il perone e che tornerà in primavera (ma non bisogna nemmeno dimenticare Bonucci, che starà fuori forse fino a Natale per via di un trauma distrattivo ai flessori della coscia sinistra) allora si può catalogare la scorsa domenica come una vera giornata nera di questa stagione. Il campionato che sembrava quasi già finito si riapre portando diverse pretendenti a “vedere” la Vecchia Signora che era prima in fuga. Che sia solo un incidente di percorso? Probabile, ma non si può certo soprassedere sui problemi emersi nel match contro i rossoblu.
Partiamo dalle parole di Massimiliano Allegri, che naturalmente cerca di smorzare la gravità adducendo altre motivazioni e sottolineando comunque i lati positivi del recente periodo: “Non è stata una giornata felice: venivamo da un po’ di risultati positivi, tra cui il passaggio del turno in Champions, ma non è giustificabile la prima mezz’ora fatta oggi”. Vero, innegabile, ma quali sono state le cause di una vera partitaccia: “Il primo responsabile sono io, anche se il riassunto della partita è questo: abbiamo subito venticinque falli contro gli otto commessi e quando subisci troppo fisicamente, spesso la partita la perdi”. Tuttavia, si deve ricordare anche la brutta prestazione contro il Siviglia che è stato abbattuto, certo, ma dopo un match disputato quasi interamente in superiorità numerica e nonostante questo con un gioco approssimativo e disordinato.
Contro il Genoa, la difesa ha sbagliato nuovamente in diverse occasioni. Basti pensare allo scellerato tacco di Bonucci (quando ancora non era infortunato) che ha dato, di fatto, l’avvio all’azione che ha portato al vantaggio dei rivali con Simeone, dopo un piccolo miracolo purtroppo inutile di Buffon. Anche la seconda rete ha visto l’argentino staccare di testa praticamente indisturbato. Ad ogni modo, ora che anche Bonucci si è infortunato e con Benatia acciaccato, Barzagli out e Chiellini non in perfette condizioni non sarà semplice andare a riproporre uno dei cavalli di battaglia dei bianconeri ossia la solidità difensiva attualmente traballante.
E così il campionato si riapre con la Juve che rimane pur sempre prima a 4 punti di vantaggio, ma con i rivali che galoppano a tutt’altra velocità. Ne è esempio la Roma che ieri ha visto un’altra prestazione superba di Dzeko tornato (o diventato?) finalmente centravanti prolifico e di riferimento, con il Milan alla stessa distanza dei giallorossi e subito dietro la Lazio e la sorprendente Atalanta (che in questo momento è il club che gioca meglio). Il Napoli è potenzialmente subito dopo, ammesso e non concesso che stasera vincerà. Prima della pausa invernale servirà più impegno non soltanto a livello fisico, ma soprattutto mentale, ce la farà Allegri a riportare la Juve sui giusti binari? Le prossime sfide proprio con Atalanta, Torino e Roma non lasciano troppo tempo ai dubbi.
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