Dopo sette giornate di campionato, la Juventus ha quattro punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, che resta il Napoli, nonostante il primo ko a Bergamo contro l’Atalanta. Si può già parlare di fuga scudetto? Per molti la risposta è sì e, tra questi, stupisce che ci sia pure l’allenatore partenopeo, Maurizio Sarri, che ha dichiarato dopo lo 0-1 di ieri: “La Juve gioca un altro campionato, noi non dobbiamo competere con loro”.
Se la principale sfidante getta la spugna dopo appena sette turni (su 38), come si fa a considerare la serie A ancora aperta? Conoscendo Sarri, è la risposta giusta. Quella dell’ex Empoli è una sorta di pre-tattica. Più che una resa incondizionata. Esalta l’avversario, anche oltre quello che ci si attenderebbe, per esaltare i suoi se dovessero tenere testa, raggiungere o superare i campioni d’Italia. Ma all’ambiente – e ai suoi calciatori – quanto bene fa pensare che la Juve sia davvero di un altro pianeta?
Certo, l’ultima giornata pare aver giocato completamente (o quasi) a favore della Signora. Il Napoli ha perso male a Bergamo, confermando i limiti di una squadra che non pare ancora abituata ai ritmi imposti dal turno di Champions tra due di campionato. Sarri ha usato tutte le armi offensive a sua disposizione, ma non è bastato. Mentre, poche ore prima, Gonzalo Higuain ne faceva due all’Empoli.
L’Inter, che dopo il 2-1 ad Allegri, pareva essere finalmente sulla strada buona per issarsi ad avversario, a Roma ha lasciato per strada altri tre punti. Nonostante il primo gol italiano di Banega. La difesa a tratti è parsa imbarazzante, stesso discorso si può fare per i giallorossi di Spalletti, che sono a -5 dalla capolista. Insieme alla Lupa, pure la Lazio di Inzaghino e il sorprendente Chievo di Maran: ma è difficile ipotizzarle come outsider per il tricolore.
Il Milan, in una pazza gara, supera 4-3 il Sassuolo, ma anche in questo caso Montella pare ancora impegnato a capire come sistemare la squadra perché la coperta non sia troppo corta. E ieri anche Donnarumma, dopo i tanti complimenti ricevuti, avrebbe potuto fare meglio. Infine, c’è la Fiorentina di Paulo Sousa, che esce con la seconda sconfitta stagionale da Torino. I viola sono a -10 dalla vetta (con una partita in meno) e forse già tagliati fuori dal tavolo dei grandissimi.
Campionato finito, insomma? L’esperienza dell’anno scorso (con la Juve capace di una rimonta clamorosa) lascia ancora aperte le porte a (quasi) tutte le candidate. Ma proprio perché era Allegri a inseguire l’anno scorso, mentre quest’anno comanda già, la situazione per chi sogna uno scudetto in bilico fino a maggio è tragica.
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