La Juventus è stata ufficialmente esclusa dalle coppe europee. A quanto ammonta il danno economico per la società.
Un danno di immagine, sportivo, tecnico, ma anche e soprattutto economico forse per la Juventus non scendere in campo in nessuna competizione europea. Per una squadra del calibro dei bianconeri (che si concentreranno sul campionato con una gara a settimana) non giocare le coppe è una stangata, soprattutto dal punto di vista finanziario. Ecco quanto costa la sentenza UEFA alla società torinese. La Juventus si prepara al suo anno zero, per rifondare e risalire la china.
Juventus esclusa dalle coppe europee: la decisone
Nella serata di ieri è arrivata la sentenza UEFA: la Juventus non parteciperà alla Conference League (piazzamento raggiunto dopo il -10 in classifica e figlio dunque della penalizzazione che avrebbe visto altrimenti la Juve al quarto posto) per la stagione 2023/2024. Per i bianconeri è arrivata anche una multa da 20 milioni di euro, ma non è questo l’unico danno economico per la Vecchia Signora.
Ma partiamo dalla parte sportiva. La Juve non scenderà in campo nella prossima Conference League, al suo posto la Fiorentina che ha già iniziato a preparare i play-off. Di questi 20 milioni di multa 10 saranno legati a determinati parametri economici da rispettare fino alla stagione 2025 e relativi al fair play finanziario. Era dal 2011/2012 (stagione terminata con lo scudetto anche per avere avuto la possibilità di preparare solamente le gare di campionati) che la Juve non rimaneva fuori dall’Europa. Una coppa minore, quella della Conference, ma comunque prestigiosa, vinta dalla Roma nella sua prima edizione e che ha poi visto in finale sempre la Viola quest’anno.
Chiusura del procedimento dello UEFA Club Financial Control Body
— JuventusFC (@juventusfc) July 28, 2023
Il club torinese perde a causa dell’esclusione perde circa 30 milioni, sul piano economico, visto che la competizione sarebbe risultata comunque un paracadute per i ricavi – esclusione dalla Champions ormai assodata a fine campionato scorso. Un giro di boa completo senza Europa per una società del calibro della Juventus infatti è sicuramente pesante, dal punto di vista tecnico e anche economico.
La Juventus lavora al suo anno zero
La Conference League mette sul piatto 235 milioni suddivisi in premio di accesso, 3 milioni per club, premi sul campo, 23 milioni per tutti i club tra vittorie e raggiungimenti degli obiettivi divisi per coefficienti. Ma c’è anche il market pool. La Juve sarebbe arrivata col ranking più forte e come prima nel market pool italiano, e quindi avrebbe potuto guadagnare bene anche dalla terza competizione europea. In caso di raggiungimento della finale, e di vittoria inoltre, basta guardare l’esempio Roma, che portò a casa nel 2022 ben 19 milioni di euro: 3,2 milioni di market pool, 2,94 milioni di quota fissa, 3 milioni per la fase a gironi, 600 mila euro per gli ottavi, 1 milione per i quarti, 2 milioni per la semifinale e 5 per la finale.
A causa dell’esclusione dalle Coppe, complice il caso plusvalenze che aveva portato alle penalizzazioni del 2023, la Juventus senza competizioni continentali sarà evidentemente meno ricca, con un peso sul bilancio 2023/2024 non indifferente. Una pena che di recente in Italia aveva scontato anche il Milan, che dopo il raggiungimento del quinto posto nel 2018/2019 aveva tramite un accordo con la UEFA deciso di non partecipare alla edizione dell’Europa League 2019/2020. Escluso dalle coppe, il club Milanese cominciò il suo cammino virtuoso, che lo ha portato alla semifinale di Champions League in soli 3 anni e alla vittoria di uno scudetto.
Per i rossoneri fu un vero e proprio anno zero, fatto di ripartenze tecniche e societarie. Adesso a questo compito è chiamata anche la Vecchia Signora, che con Allegri e la nuova dirigenza potrà concentrarsi sul campionato e provare a riconquistare l’Europa che conta stavolta senza penalizzazioni, possibilmente. I mezzi, a disposizione della Juve sono ancora migliori di quelli degli allora dirigenti rossoneri Maldini e Boban, così come migliore è la struttura della squadra. Un lavoro che potrebbe essere anche lungo, quello per rimettersi in carreggiata definitivamente – dopo 3 anni bui – e rifondare dal punto di vista sportivo. Il prossimo anno anche per la Juve sarà l’anno zero, ma risalire la china è assolutamente nelle corde del club più importante e tifato del nostro Paese.