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Juventus: si è dimesso tutto il cda, compreso Agnelli

Una notizia dell’ultima ora che ha del clamoroso: tutto il consiglio di amministrazione della Juventus si è dimesso, compreso il presidente Andrea Agnelli. Un vero e proprio terremoto che sconvolge il mondo bianconero in un punto cruciale della stagione, con i club fermi e il Mondiale protagonista. Ora dovremo capire come proseguiranno le cose a Torino, ma con la certezza che sia un evento epocale per la Juventus e per il calcio italiano.

Andrea Agnelli – Nanopress.it

Nel bel mezzo della serata in cui il Portogallo si gioca la storia contro l’Uruguay, l’attenzione degli italiani annoiati davanti al teleschermo è calamitata da una notizia di ben altro tenore. L’intero cda della Juventus si è dimesso in blocco e con loro anche il presidente Andrea Agnelli. Si chiude un periodo straordinario della storia bianconera, in cui sono arrivate tantissime coppe e nove scudetti consecutivi.

Si è dimesso in serata l’intero cda della Juventus

È incredibile e soprattutto inaspettato: tutto il consiglio d’amministrazione della Juventus si è dimesso, compreso il presidente Agnelli, lasciano lo storico club bianconero da dimissionari. Secondo “La Gazzetta dello Sport”, le prime indiscrezioni erano circolate già nel tardo pomeriggio, ma poi sono arrivate le azioni ufficiali. Ma andiamo, con ordine, oggi si è verificato un Consiglio Straordinario alla Continassa. E proprio in quest’occasione hanno deciso di dare le dimissioni il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood.

Andrea Agnelli – Nanopress.it

La Juventus ha subito chiarito i termini di ciò che è successo con un comunicato stampa: “Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A. (la “Società” o “Juventus”), riunitosi oggi sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, acquisiti nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob ai sensi dell’art. 154-ter TUF sui bilanci della Società al 30 giugno 2021, ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte & Touche S.p.A., società di revisione di Juventus. Con riferimento alle criticità relative alle c.d. “manovre stipendi” realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021, il Consiglio di Amministrazione ha rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi“.

E ancora: “All’esito di tali complessive analisi e valutazioni, sebbene il trattamento contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, la Società, per un approccio maggiormente prudenziale, ha:

– anzitutto ritenuto di rivedere al rialzo la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nel biennio 2019/20-2020/21 hanno rinunciato a parte dei compensi e con cui sono state successivamente concluse integrazioni salariali o “loyalty bonus” (rispettivamente, a luglio/agosto 2020 per la prima c.d. “manovra stipendi” e a settembre 2021 per la seconda c.d. “manovra stipendi”);
– sulla base delle sopramenzionate possibilità di adozione di legittime metodologie di contabilizzazione alternative, valutato di far decorrere l’accrual pro-rata temporis degli oneri per le integrazioni salariali di luglio/agosto 2020 (per la prima c.d. “manovra stipendi”) e i c.d. “loyalty bonus” di settembre 2021 (per la seconda c.d. “manovra stipendi”) a partire dalla data più remota tra quelle di partenza di una c.d. “constructive obligation” ipotizzate dagli esperti indipendenti (e così, rispettivamente, da giugno 2020 e maggio 2021)”.

Il comunicato arriva poi al suo punto cruciale, dopo aver spiegato una seri di questioni tecniche: “Su proposta del Presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all’Assemblea degli Azionisti, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all’incarico. Per le stesse ragioni, ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il Presidente Andrea Agnelli, il Vicepresidente Pavel Nedved e l’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite. Il Consiglio ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato”.

L’altra notizia di serata, anche se è una diretta conseguenza, è che Maurizio Scanavino è stato nominato nuovo Direttore Generale della Juventus. Scanavino è un uomo di fiducia della famiglia Agnelli, dato che è già da tempo una presenza importante per il gruppo GEDI. E poi c’è la parte tecnica, qualcosa che è impossibile ignorare dato che a gennaio si riprenderà a giocare e la Juventus punta a essere ancora protagonista. In serata si è verificata una cena tra il direttore sportivo Cherubini e Massimiliano Allegri. Lunedì mattina si era verificata una riunione tecnica analoga, in cui, secondo “Sky Sport”, non si era affatto parlato di ciò che sarebbe accaduto poco dopo. L’obiettivo del tecnico livornese, di sicuro, è non perdere i principali calciatori in rosa. Ma ora cerchiamo di capire quali potrebbero essere le ragioni di una decisione tanto radicali e le prospettive per il club bianconero.

I motivi del terremoto in casa della Juventus

Andrea Agnelli – Nanopress.it

Un fulmine a ciel sereno e comunque una notizia storica. È vero, la prima parte di stagione non è partita secondo gli auspici, ma qui le ragioni sembrano essere ben altre rispetto a quelle sportive. È impossibile lasciare fuori dalla questione (ma qui ancora si tratta solo di ipotesi) il coinvolgimento della Juventus nell’indagine Prisma. Si tratta un procedimento aperto dallo Procura di Torino diversi mesi fa e per cui la Vecchia Signora è accusata di falso in bilancio. Ora lo vediamo.

La situazione è particolarmente delicata e presenta, in realtà, diversi rischi per la società bianconera. Ricordiamo che tra gli indagati ci sono Agnelli, Nedved, Paratici e Arrivabene, ma anche la stessa Juventus come persona giuridica. Il Gip ha già respinto la richiesta di misure cautelari per alcuni indagati, e ora gli stessi indagati hanno venti giorni per preparare la difesa, per poi essere ascoltati dai Pm. A questo punto gli scenari possibili sono due: o la procura può chiedere l’archiviazione o c’è il rinvio a giudizio al Gup. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, ma la questione sembra farsi particolarmente spinosa. Ricordiamo anche che l’inchiesta Prisma della Procura di Torino si articola su due filoni che possiamo definire principali: il primo è legato alle plusvalenze, l’altro per gli stipendi. Un’indagine che va avanti da diciotto mesi e ancora nulla è deciso su come finirà.

Secondo la Procura di Torino, ci sono diversi valori che sarebbero dovuti entrare nel bilancio ma evidentemente non è successo. Nel 2018, infatti, risulta la perdita di esercizio di quasi 40 milioni, anziché 85 e un patrimonio netto positivo (31,2 mln) anziché negativo (-13,3). Se si prende in considerazione il 2019, invece, la perdita è di 89,6 milioni anziché 239,2 e un patrimonio netto positivo di 239,2 anziché 47,5. Infine, la perdita di 209,5, anziché 222, e un patrimonio netto positivo a 28,8, anziché negativo pari a 175,7. Si tratta di dati riportati da “Sky Sport”.

Per chi avesse pensato addirittura ad arresti degli indagati e, quindi, di una mossa per mettere in sicurezza la società. Secondo quanto dice il giornalista Marco Bellinazzo su “Sportitalia” non dovrebbe assolutamente essere così. Al momento, sotto il profilo sportivo la Juventus non rischia niente, e neanche in futuro dovrebbe rischiare qualcosa, non è in discussione. A livello di indagini, c’è una chiara conseguenza dopo quanto fatto oggi dal consiglio d’amministrazione del club bianconero.

L’altro motivo che sarebbe alla base delle dimissioni, secondo le ultime indiscrezioni, è anche legato alle ultime contestazioni della Consob che hanno portato alla revisione del progetto di bilancio. Di conseguenza, l’assemblea degli azionisti è slittata di più settimane. Ora è fissato al 27 dicembre. Qualche segnale, dunque, poteva anche esserci, ma quanto sta accadendo è totalmente inaspettato e rappresenta concretamente una pagina di storia.

Durante la diretta Rai della partita dei Mondiali tra Portogallo e Uruguay, Bizzotto e Adani hanno dovuto interrompere la cronaca del match per dare la notizia in diretta. Semplicemente sconvolgente, con quella sensazione di confusione e smarrimento che seguono i traumi importanti.

Le reazioni alla clamorosa notizia

Alessandro Del Piero – Nanopress.it

Come prevedibile, tutti i principali quotidiani e siti web italiani hanno subito messo la notizia in prima pagina. Anche in questo caso, la reazione è stata di sconcerto e confusione, cercando di spiegare il più possibile e di capire fino in fondo come vivere la fine di un’era. Una sensazione che ci accomuna tutti, mestieranti e lettori.

Ma è il 2022 e la possibilità di esprimerci ce l’abbiamo un po’ tutti, attraverso i social network. E Twitter, una volta che tutti hanno appresso la notizia, è letteralmente esploso. Attualmente sia “Agnelli” che “Juventus” sono parole in tendenza e con numeri assurdi, 6147 contro 18600. Bando le ciance al riposo ed eventualmente il Portogallo di Cristiano Ronaldo, che c’è da capire cosa sta succedendo alla Juve e, nel caso, quanto bisogna spaventarsi.

In attesa di capire quali siano i reali margini della cosa, sicuramente tutti hanno capito che si tratterà di un altro snodo cruciale nella storia bianconera, uno dei club più importanti in Europa e del mondo. E le reazioni sono state tante e differenti. Innanzitutto, c’è chi si è fermato un attimo nel turbinio di notizie che stanno arrivando in massa e ogni minuto e si è preso un secondo da tifoso, per ringraziare chi ha fatto tantissimo per la storia della Vecchia Signora e ora vede la sua presidenza chiudersi nel modo peggiore.

Sì, in tantissimi hanno mosso le dita sulla tastiera per ringraziare Agnelli, tra i tifosi bianconeri ovviamente. La sensazione è che la lettera mandata ai dipendenti abbia davvero espresso quella che i supporters chiamano “DNA Juve” e quindi questa mossa è stata promossa. Poi c’è chi semplicemente non può dimenticare gli anni in cui ha ricostruito la squadra e la dirigenza, portando addirittura al clamoroso record di nove scudetti consecutivi. E, quindi, magari con una lacrimuccia sul viso, i tweet per il presidente e pro il presidente, ora ex, sono stati tantissimi.

Poi ci sono anche quelli un po’ più cinici e per la maggioranza sono i tifosi delle altre squadre. Impossibile non notare alcuni dei tanti supporters dell’Inter che – lasciateci passare il termine – stanno gufando il futuro del club bianconero. Dall’ironia a chi è un po’ più serio, ne parlano comunque tutti. E c’è addirittura chi rievoca quanto successo nel 2006 e si aspetta che all’Inter venga assegnato qualche nuovo titolo che altri accuseranno essere di cartone. Ci sembra un’ipotesi praticamente impossibile, anche perché – lo ribadiamo – la Juventus sotto il piano sportivo rischia pochissimo, quindi nulla.

Parlavamo di ironia? E allora come non citare Allegri. Sfogliando un attimo la valanga di tweet di cui si è riempito il web, si notano subito tutti i meme, le foto, i messaggi che ironizzano sull’allenatore bianconero. C’è chi scrive che sia stato messo così tanto in discussione che abbia fatto fuori tutti lui – si scherza, ovviamente -. Altri, invece, sostengono che con l’addio di Agnelli, la panchina del tecnico livornese sia molto meno stabile, visto gli ottimi rapporti tra i due. In questo caso, ci permettiamo di dissentire dato che, almeno sotto il piano sportivo, quindi per Cherubini e Allegri, la linea sembra sia quella della continuità.

Infine, ma non per importanza c’è il tema di un altro calciatore, anzi ex calciatore, che è stato ed è tanto altro. Gli occhi dei tifosi della Juventus, appena si nomina Alessandro Del Piero, si illuminano come quando si incontra per la prima volta l’amore della propria vita, e proprio nessuno se l’aspetta. Beh, da mesi in realtà in molti si fanno sentire per riaverlo in società e tantissimi si sono già spinti oltre, immaginandolo come presidente perfetto della Vecchia Signora. Non sappiamo se sia davvero un’ipotesi concreta e attuale, come non sappiamo se possa riguardare bianconeri fino al midollo come Gianluigi Buffon o Giorgio Chiellini (loro non per la presidenza). Intanto, alcuni tifosi proprio non se ne importano dei saluti, ma guardano già al futuro e se fa rima con Alex Del Piero, senza gravi conseguenze, va bene anche così. O così sembra da tutti i tweet che vi proponiamo di seguito. Anzi, facciamo così: la voglia comune a tutto quello che leggiamo è voltare una pagina del presente non proprio brillante e guarda oltre, al destino della società.

Nelle ultime ore, poi, ne ha parlato direttamente Del Piero. Ai microfoni di BeIN Sports, la storica bandiera bianconera non ha affatto chiuso a un ritorno a Torino, ma per prima cosa ha espresso la sua tristezza per la fine dell’era Agnelli: “Ho passato più di 20 anni alla Juventus e quindi il mio rapporto con i tifosi, la proprietà e il club è molto, molto profondo. È stato un grande viaggio, qualsiasi notizia sulla Juventus mi coinvolge e mi colpisce – sottolinea subito -. È una cosa triste perché sono tutti miei amici: da Agnelli a Nedved. Tutte persone con cui ho condiviso momenti molto belli e che ho visto anche di recente“. Parla poi di qualcosa di più profondo: È incredibile che una squadra storica come la Juventus viva questi momenti di alti e bassi che sono iniziati nel 2006 con la Serie B, ma poi ci sono stati i nove scudetti di fila. Sono molto dispiaciuto per la situazione. Ne abbiamo passate tante: dall’essere sul tetto del mondo a toccare il fondo, e poi di nuovo su. Adesso aspetto e vedo cosa succederà”. Infine, in maniera specifica sul ritorno: “Non conosco i piani, nessuno mi ha chiamato e non so cosa succederà. Ma ho ancora casa a Torino…”. 

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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