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Kaili non è più la vicepresidente del Parlamento europeo

Eva Kaili non è più la vicepresidente del Parlamento europeo. Con 625 a favore, uno contrario e due astenuti, la greca dei Socialisti e Democratici, l’organo legislativo dell’Unione europea ha deciso di rimuoverla dal suo incarico perché indagata e poi arrestata nell’ambito dell’inchiesta della procura belga sulle presunte pressioni del Qatar sul Pe.

Eva Kaili – Nanopress.it

Per l’articolo 21 del regolamento interno del Parlamento europeo, un eurodeputato per essere rimosso dalla sua carica istituzionale deve essere sfiduciato da almeno due terzi dei componenti e solo se ha commesso una “colpa grave”. Kaili era già stata sospesa, nei giorni scorsi, dal gruppo parlamentare di cui faceva parte. Tra il suo appartamento e quello dell’ex eurodeputato in quota Articolo 1, Pier Antonio Panzeri, sono stati trovati oltre un milione e mezzo di euro in banconote.

Kaili non è più la vicepresidente del Parlamento europeo

Prima l’arresto, poi l’espulsione dal Pasok e la sospensione dal gruppo Socialisti e Democratici, ora la destituzione dalla carica di vicepresidente del Parlamento europeo, insomma: non è il momento migliore per Eva Kaili, la politica greca indagata dalle autorità belghe per sospetta corruzione operata dal Qatar al fine di influenzare le decisioni dell’organo legislativo dell’Unione europea, che oggi ha deciso di sfiduciarla.

Con 625 voti favorevoli, due astenuti, l’olandese Dorien Rookmaker e il tedesco Joachim Khus, e un solo contrario, il croato Mislav Kolakusic, dei Non Iscritti, si è andati ben oltre la maggioranza dei due terzi necessaria per rimuovere una carica istituzionale per “colpa grave” come previsto dall’articolo 21 del regolamento interno dell’Europarlamento.

Il logo del Parlamento europeo di Bruxelles – Nanopress.it

Per quanto riguarda il croato, nel 2021 era stato sanzionato per aver violato le normative sanitarie che imponevano a chiunque accedesse al Parlamento di presentare il green pass, mentre nel 2020 definì il Covid un semplice “raffreddore“.

Mentre l’eurodeputata olandese, iscritta al gruppo Ecr, ha spiegato all’Adnkronos che la sua astensione è dovuta alla presunzione di innocenza, che “è un principio molto importante. Eva Kaili non è a Strasburgo e non può difendersi, né influenzare negativamente” il voto. “Dobbiamo essere cauti in una situazione come questa. So che andare in direzione contraria alla massa può essere pericoloso, ma è la cosa giusta da fare al momento“, ha aggiunto Rookmaker.

A commentare la notizia della destituzione di Kaili da vicepresidente del Parlamento europeo è stata anche la delegazione del MoVimento 5 stelle che, in una nota, ha fatto sapere che considerano questo “come un atto doveroso nel difficile ma imprescindibile percorso di restituire credibilità e fiducia verso il Parlamento europeo, l’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini“. Per loro, il voto “è un primo passo, ma ci aspetta ancora tanto lavoro per garantire trasparenza e imparzialità ai lavori parlamentari. Non possiamo sbagliare“.

Trovati un milione e mezzo di euro nelle case di Kaili e Panzeri

Nel merito, poi, delle vicenda giudiziaria, secondo quanto riportano i media belgi, nelle abitazioni di Kaili e di Pier Antonio Panzeri, l’ex europarlamentare italiano in quota Articolo 1 (che lo ha sospeso), considerato come il manovratore di tutto, sono stati trovati oltre un milione e mezzo di euro in banconote, compresi anche i soldi che il padre dell’ormai ex vicepresidente dell’Eurocamera aveva con sé mentre lasciava un albergo di Bruxelles. Nel domicilio dell’eurodeputata viveva anche il suo compagno Francesco Giorgi, anche lui agli arresti.

Nelle scorse ore, tra l’altro, Kaili è stata trasportata nel carcere di Haren, il terzo penitenziario di Bruxelles, completato nei mesi scorsi e in cui è “ospite” anche l’unico sopravvissuto del commando dei terroristi dell’attentato al Bataclan del novembre del 2015, Salah Abdeslam, mentre non si sa se gli altri arrestati, compreso Panzeri e Niccolò Figà-Talamanca, si trovino nello stesso posto. Domani, in ogni caso, verranno ascoltati nella prima udienza preliminare.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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