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Categories: Spettacoli

Kanye West: ‘Ho debiti per 53 milioni di dollari’ e chiede aiuto a Larry Page e Mark Zuckerberg

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Kanye West su Twitter rivela di avere un debito da 53 milioni di dollari, e chiede aiuto a Mark Zuckerberg e Larry Page. Hackeraggio, bufala o mossa pubblicitaria per lanciare il suo nuovo album The Life of Pablo? Uniche certezze, il rapper vincitore di 11 Grammy Awards sembra una versione ‘bimbominkia’ di se stesso che scrive con abbreviazioni e lancia messaggi sconclusionati (sarà colpa dell’ospitata al Saturday Night Live?) e fatti due conti ha guadagnato oltre 115 milioni di dollari nel biennio 2014-2015, quindi le spese pazze o gli investimenti sbagliati devono essere stati molto pazzi e molto sbagliati.

Ho un debito personale di 53 milioni di dollari‘. Quello che poteva essere uno choccante messaggio di Kanye West rischia di diventare una barzelletta visto che il nostro, manco fosse un Marco Baldini d’oltreoceano, lancia appelli sconclusionati: ‘Mark Zuckerberg investe 1 miliardo di dollari nelle idee di Kanye West ideas dopo aver capito che è il più grande artista vivente e il più grande artista di tutti i tempi; Mark, so che è il tuo compleanno, ma puoi chiamarmi domani?’, scrive il rapper, per poi aggiungere: ‘Per piacere gente, twittate, chiamate su FaceTime, usate Facebook e Instagram per far sì che Mark mi supporti. Sono la Disney di questa generazione, voglio portare questa cosa al mondo ma non ho abbastanza risorse per creare quello che potrei‘.

Un appello simile (ma meno ‘brodoloso’) è stato lanciato anche a Larry Page, di cui West si è detto pronto a ricevere l’aiuto, e ad altre non meglio specificate celebrità del mondo della Silicon Valley che ascoltano rap a casa loro ma non muovono un dito per lui, preferendo aprire scuole in Africa. Va detto che già qualche mese fa era emerso che il cantante potesse avere qualche problema finanziario, essendo stato costretto a spendere oltre 10 milioni di dollari per lanciare una (fallimentare) linea di abbigliamento, che vende capi di abbigliamento tra i 3 e i 4mila dollari ciascuno (ma si trovano anche pantaloni per la modica cifra di 510 dollari).

Detto che nel 2016, in neanche due mesi, Kanye avrebbe guadagnato (stando a Forbes) già 22 milioni di dollari, che si aggiungono agli oltre 115 guadagnati nel biennio precedente (si tratta delle royalties dei suoi album, senza dimenticare le canzoni che ha scritto per altri artisti), i gusti del rapper e di sua moglie rimangono costosi. Nell’ottobre del 2013 la proposta del matrimonio all’allora fidanzata Kim Kardashian venne fatta affittando uno stadio da 41.000 persone a San Francisco, con la colonna sonora della Chicago Symphony Orchestra; nell’ottobre del 2015 era uscita la notizia (mai smentita) che rapper si rade i capelli tutti i giorni al costo di 500 dollari a taglio, il che significa 185.000 dollari all’anno.

Tra le mete preferite del rapper e di sua moglie c’è l’Inghilterra: nel 2012 la coppia ha trascorso un week end in Inghilterra senza badare a spese, tra jet privati e hotel super lusso, ma ancora meglio avrebbero fatto il nostro da solo nel 2011, quando, volato a Londra, aveva speso 27mila dollari in tre ore e pagando in contanti oltre 700 vestiti. Secondo alcuni siti di gossip americani, Kanye West e Kim Kardashian (che vivono in una casa di Bel Air pagata la modica cifra di 8 milioni di dollari) spenderebbero oltre 10.000 dollari al mese per trattamenti di bellezza per la piccola North West (la loro figlia), il tutto senza dimenticare abiti personalizzati e/o ‘di coppia’.

Se insomma il rapper avesse veramente un debito di 53 milioni di dollari, di cose da tagliare ce ne sarebbero: rimane il dubbio che sia una trovata di pessimo gusto per lanciare Life of Pablo, nuovo album di West che è stato messo in vendita domenica per circa mezza giornata; il link online è poi sparito, e West ha invitato tutti i suoi fan ad iscriversi a Tidal, un servizio di musica in streaming acquistato dal rapper Jay-Z.

Fulvia Leopardi

Fulvia Leopardi è stata collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2018, occupandosi principalmente di temi relativi all'ambito dello spettacolo, della televisione, della cultura.

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