Sono trascorsi circa 9 mesi da quando è iniziata la guerra in Ucraina, in cui le forze armate di Putin hanno invaso i territori di Zelensky. Dalle ultime notizie, riportate dal Kyiv Independent, i missili russi stanno lasciando molte città senza energia elettrica, un serio problema dato che il freddo inizia a farsi sentire.
La capitale, Kiev, sta vivendo momenti drammatici perché è stata ridotta la luce solamente per due-tre ore al giorno fino a quando non ci sarà la totale riattivazione dell’energia elettrica.
Dal 24 febbraio, giorno che ha segnato l’inizio dell’invasione russa sul territorio ucraino, ad oggi, sono trascorsi nove mesi esatti. Il conflitto ancora non si è placato e nel frattempo i missili di Putin stanno lasciando le città di Zelensky senza luce. “La strategia del buio”, così è stata definita questa riduzione di energia elettrica nelle principali città ucraine, provocando tanti disagi, soprattutto negli ospedali. A Kiev, nella capitale, lo stato di emergenza è alto: la luce sarà ridotta solamente per un paio di ore al giorno fino a quando la situazione non si sarà ripristinata.
La Dtek, la società privata di energia elettrica in Ucraina, ha dichiarato che tutte le infrastrutture che presentano criticità sono state già ripristinate e il 30% dei cittadini ucraini ha corrente energetica.
“Accenderemo le luci in maniera graduale, dando luce per 2-3 ore alla volta, fino a quando la quantità di elettricità fornita a Kiev non sarà aumentata”.
Queste sono state le dichiarazioni di Dmytro Saharuk, direttore esecutivo della Dtek, riportate nel Kyiv Independent, noto giornale online ucraino.
La stagione invernale è alle porte, il primo freddo è arrivato in Ucraina e con la riduzione dell‘energia elettrica lo si percepisce ancora di più, dato che solamente il 30% dei cittadini hanno avuto la riattivazione della luce nelle proprie abitazioni.
Il restante 70%, invece, dovrà ancora attendere il completo ripristino dell’energia elettrica. Nel frattempo, la first lady ucraina Olena Zelenska ha dichiarato alla BBC che l’Ucraina è pronta ad affrontare il freddo:
“Abbiamo avuto così tante sfide, visto tante vittime, così tanta distruzione, che i blackout non sono la cosa peggiore che ci possa capitare”
Queste le parole della moglie del presidente Volodymyr Zelens’kyj alla stampa britannica, aggiungendo che il loro Paese ha affrontato sfide peggiori.
Dall’inizio della guerra, nello scorso fine febbraio, a oggi, giunti quasi alla fine dell’anno, sono scomparse più di 15 mila persone nel territorio ucraino. Un numero allarmante e secondo l’agenzia di stampa Reuters non sarà un lavoro semplice rinvenire a tutti i nomi delle persone che al momento non si trovano.
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