Il 22 luglio, Kiev e Mosca firmeranno un accordo riguardante le esportazioni di grano in vari paesi del mondo.
L’Ucraina e la Russia hanno raggiunto un accordo con le Nazioni Unite per sbloccare le esportazioni di grano ucraino, secondo quanto riferisce la presidenza turca. Il documento dovrà essere siglato il 22 luglio. Saranno presenti Erdogan e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nonché Ucraina e Russia.
Russia, Ucraina e Turchia si riuniranno il 22 luglio per firmare un accordo proposto dalle Nazioni Unite al fine di sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini assediati del Mar Nero.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è recato in Turchia nel tentativo di convincere Russia e Ucraina a firmare un accordo per permettere le esportazioni di grano dal Mar Nero ucraino.
Oltre 20 milioni di tonnellate di grano ucraino, infatti, sono state bloccate dalle forze russe, arrecando diversi problemi di approvvigionamento a diversi paesi europei e non solo, che ricevevano tali forniture dal paese in guerra.
Tale blocco ha innescato una crisi globale, che ha fatto incrementare notevolmente i prezzi di diversi generi alimentari – come l’olio di girasole – incrementando, in questo modo, ulteriormente i problemi legati alla fame, soprattutto nei paesi a basso reddito.
Con la crescente crisi alimentare globale, un accordo è fondamentale, come spiega il vice portavoce dell’Onu, Farhan HaqHaq in quanto, procedendo su questa strada, si possono salvare le vite di milioni di persone, che – al momento – non hanno i mezzi economici necessari per accedere all’acquisto di beni di prima necessità.
Dall’inizio del conflitto Russia Ucraina, si stima che sono state bloccate forniture di grano e altri cereali pari a 25 milioni di tonnellate da parte dei russi che non hanno permesso l’invio, trattenendole nei porti ucraini.
L’Ucraina ha accusato la Russia di aver rubato grano dalle sue regioni orientali per venderlo e di aver deliberatamente bombardato i campi ucraini per dar loro fuoco.
Sebbene parte del grano venga trasportato attraverso l’Europa su rotaia, strada e fiumi, la quantità è esigua rispetto a quella che si può veicolare mediante le rotte marittime.
La Russia rifiuta qualsiasi responsabilità in merito al peggioramento della sicurezza alimentare, anzi si difende affermando che le sanzioni occidentali hanno avuto un ruolo determinante nel rallentare le esportazioni di cibo e fertilizzanti.
L’accordo sul grano si raggiungerà, si spera, il giorno dopo in cui la Russia ha ripristinato le forniture di gas essenziali all’Europa mediante la Germania: in questo modo, almeno per il momento, si è scongiurata una crisi energetica con l’inverno alle porte.
Il gasdotto Nord Stream 1 – infatti – è stato chiuso per 10 giorni di manutenzione e Berlino temeva che Mosca avrebbe chiuso le forniture, come protesta alle sanzioni occidentali.
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