Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda nella serata di ieri, 05 maggio 2023, l’esercito russo ha usato bombe al fosforo e munizioni incendiarie sulla città di Bakhmut, in particolare nel quartiere in cui è ancora presente l’esercito ucraino.
Entra in vigore il coprifuoco a Kherson, la Russia ripara la cupo del Cremlino che è stata danneggiata dall’attacco dei droni. Saltato il programma di proseguimento per l’export del grano ucraino, Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite non hanno trovato un accordo.
Nelle ore scorse Ukrainska Pravda ha accusato l’esercito russo di aver utilizzato bombe al fosforo e munizioni incendiare sulla città di Bakhmut, nell’attacco alla città nella serata di ieri sera.
L’utilizzo di questi armamenti sarebbe avvenuto nell’ultimo quartiere che è rimasto in mano alle forze ucraine.
Il servizio stampa delle Forze per le operazioni speciali, SSO, ucraino ha detto: “Il nemico ha usato munizioni al fosforo e incendiarie a Bakhmut, cercando di cancellare la città dalla faccia della Terra. E in queste condizioni, continuiamo a distruggere il nemico”.
Petro Andriushchenko che è il consigliere del sindaco di Mariupol ha pubblicato un video e ha commentato quanto avvenuto ieri sera sui social: “Bakhmut. Munizioni al fosforo. Miserabili bastardi. La stessa situazione che fu a Mariupol. Quando non possono fare nulla, vengono sparate munizioni al fosforo”.
Secondo il sito ucraino UkrInform durante tutta la giornata di ieri i russi si sono impegnati a bruciare tutta la documentazione all’interno dell’edificio utilizzato dalla polizia militare di occupazioni che si trova a Melitopol.
Secondo quanto riportato si stanno anche muovendo in fretta per impacchettare tutte le attrezzature dell’ufficio passaporti e portarle sul suolo russo.
Sempre secondo UkrInform, Len Fedorov, sindaco della città di Melitopol, ha affermato che i funzionari russi stanno fuggendo dal territorio della regione di Zaporizhzhia, tra loro ci sarebbe anche il Ministro della Salute e il viceministro.
Altri funzionari russi invece starebbero tentando di inviare i propri figli sul suolo europeo, ma le autorità ucraine e le forze dell’ordine si sono già mosse affinché queste persone e i loro parenti non si sentano a proprio agio nei Paesi europei democratici.
Think Tank American Institute fo the Study of War nel suo report quotidiano sulla guerra ha reso noto che il Ministero della Difesa russo non sarebbe più interessato a prendere la città di Bakhmut ed è per questo che ora il capo della Wagner si trova in difficoltà.
L’esercito russo preferirebbe prepararsi a contrastare la controffensiva che l’Ucraina sta preparando.
A Kherson è entrato in vigore il coprifuoco lo hanno annunciato le autorità presenti sul territorio. Il coprifuoco sarà in vigore da ieri sera dalle ore 20:00, quando qui in Italia erano le 19:00, e permarrà fino al prossimo lunedì alle ore 06:00, quando qui in Italia saranno le 5:00.
In queste ora sarà impossibile muoversi e sostare per le strade della città, e Kherson sarà chiusa sia in entrata che in uscita. Ad annunciarli Oleksandr Prokudin, capo dell’amministrazione militare locale, attraverso il suo canale Telegram.
La città è stata riconquistata dagli ucraini lo scorso novembre 2022, ma da allora è costantemente sotto i bombardamenti dell’esercito russo, e in questi giorni la violenza nell’oblast è cresciuta. Sono rimaste uccise 22 persone in due giorni a causa degli attacchi dell’esercito russo.
Il Cremlino ha riparato la cupola del Palazzo del Senato che era stata danneggiata dall’attacco dei droni che era avvenuto lo scorso mercoledì, attacco che per i russi è opera di Kiev.
Ad annunciarlo è stata Elena Krilova, la portavoce dell’amministrazione presidenziale. Questo palazzo dal 1991 ospita l’ufficio del presidente della Federazione Russa. I resti dei droni che sono stati abbattuti dalla difesa antiaerea russa sono andati a colpire la cupola danneggiandola.
In quel momento il presidente Vladimir Putin non era presente nel suo ufficio ma si trovava nella sua residenza che si trova fuori da Mosca, è qui che Putin passa la maggior parte del suo tempo.
Intanto però salta il proseguimento del programma di export per il grano ucraino. Russia, Nazioni Unite, Ucraina e Turchia non sono riuscite a raggiungere un accordo per proseguire l’iniziativa.
A riportare la notizia è Farhan Haq, portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, mentre Gueterres, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha chiesto di riprendere le discussioni per trovare un accordo sull’export di grano nel Mar Nero.
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