Kyoko Hamada si finge anziana per due anni (e scopre il peso della solitudine)

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La fotografa Kyoko Hamada ha vestito i panni di un personaggio da lei inventato per realizzare il progetto I used to be you (”Ero te”) attraverso il quale punta l’attenzione sulla terza età, e come ci si sente a vivere la vecchiaia in una metropoli come New York. Per due anni Kyoko si è trasformata ogni giorno in Kikuchiyo-san, sottoponendosi a lunghe sessioni di trucco che facevano apparire vecchissima la 42enne. Poi se ne andava in giro a vivere la ”sua” vita, facendosi seguire da lontano da un fotografo. E ha sperimentato il significato della parola solitudine.

Kyoko Hamada è nata a Tokyo ed è cresciuta in Giappone, per trasferirsi negli Stati Uniti a 15 anni, e ora ha sede stabile a New York. L’idea di questo progetto fotografico le è venuta dopo aver prestato servizio da volontaria nelle case degli abitanti più anziani della città, e sentendo la necessità di affrontare argomenti come tempo e vita. Per due anni ha quindi vestito i panni di Kikuchiyo-san, un’anziana fragile e delicata che vive sola.

Questo progetto ha determinato una raccolta di 99 fotografie che spesso usano l’umorismo, le metafore e la narrazione visiva per rappresentare il processo di vivere e dell’invecchiamento, mettendoci di fronte al fatto che tutto è in un costante stato di evoluzione. Occorre ricordarci che la vita è un’esperienza temporale”, ha riassunto l’artista, che ha pure ricordato di come la morte del padre ebbe per lei un insegnamento profondo di quanto sia limitata questa vita.

Alla fine la riflessione amara di Kyoko (”A nessuno importava di chi fossi”) ottiene un maggiore effetto evocativo proprio pensando al titolo del suo progetto fotografico ”I used to be you”, ovvero ”Ero te”.

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