Dopo il ‘caos’ suscitato in rete dal neologismo coniato da Mentana, anche l’Accademia della Crusca ha detto la sua: ‘webete‘, si legge in un post su Twitter, potrebbe entrare nel vocabolario, a patto che la parola cominci ad essere usata. Il nuovo termine, utilizzato dal direttore del Tg La7 in risposta al commento di un utente che sulla sua pagina Facebook polemizzava contro i migranti ‘trattati meglio dei terremotati del Centro Italia‘, ha fatto presto a fare il giro della rete, suscitando consensi tra gli internauti che hanno proposto all’Accademia di ‘ufficializzare‘, come a suo tempo ‘petaloso’, la parola ‘webete‘ come nuovo termine italiano.
L’Accademia della Crusca, dunque, ha mostrato ‘apertura’ nei confronti di ‘webete‘ che, se continua ad essere usato, può entrare di diritto nel dizionario della lingua italiana. Il neologismo, balzato per ore sul web, è stato segnalato (tramite un apposito form sul sito dell’Accademia) all’istituzione più importante per la salvaguardia della lingua italiana che, sempre tramite social, ha spiegato la sua posizione: l’Accademia, si legge, non decide ‘sull’inserimento delle nuove parole’ ma se ‘webete‘ continuerà ad essere usato ‘sicuramente potrebbe venire registrato nei vocabolari’.
Molti gli utenti che hanno manifestato soddisfazione per lo ‘spiraglio’ che la Crusca ha aperto nei confronti del nuovo termine (a detta di molti, la parola dell’anno), altri invece hanno criticato il fatto che un’istituzione così autorevole abbia dimostrato apertura nell’accettare una parola – frutto peraltro di una crasi tra un termine inglese ed uno italiano – come ‘webete‘. Ma, seppur mantenendo la seriosità della sua posizione, la Crusca non è nuova a ‘dispute linguistiche’ scatenatesi in rete: come andrà a finire? Staremo a vedere.