Quanto basta per sfamare un bambino? 40 centesimi di euro per un pasto completo: l’applicazione Share the Meal si rivolge a chiunque possieda uno smartphone e voglia condividere un pranzo con una persona che non se lo può permettere. D’altra parte ci sono venti volte più possessori di cellulare intelligente al mondo che infanti denutriti, dunque un piccolo sforzo lo si può anche fare, dato che si tratta di un esborso quasi tre volte meno importante di un caffé e meno della metà più economico di un’app a pagamento classica. Vediamo come funziona.
Share the Meal è un’applicazione che si rivolge a tutti i possessori di smartphone con sistema operativo Android oppure iOS ossia iPhone e iPad. Si scarica gratuitamente e offre un’interfaccia molto semplice da leggere e da utilizzare, con una serie di pulsanti che corrispondono a donazioni. Sviluppata in collaborazione con il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, parte dai numeri che parlano da soli e che illustrano la situazione: a fronte di 100 milioni di bambini denutriti ci sono 2 miliardi di possessori di smartphone.
Basta fare due conti per scoprire che basterebbe che tutti i possessori di smartphone donassero 40 centesimi ossia l’offerta minima per un pasto per dare cibo per 20 giorni a tutti i bambini affamati. Ertharin Cousin, direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale, spiega: “Condividere un pasto unisce tutte le persone del mondo“, mentre il co-fondatore Sebastian Stricker aggiunge “Basta uno smartphone per aiutare chi ha bisogno“. Ma dove vanno, nello specifico, questi soldi?
In un primo momento ci si concentrerà sui bambini siriani rifugiati nel campo di Zaatari in Giordania e secondo le stime entro Natale si saranno raccolti abbastanza soldi per poterli sfamare tutti per un anno intero. Sono già 100.000 gli utenti atttivi sulla piattaforma con già 1.7 milioni di euro già donati e già destinati ai bambini del Lesotho in Africa. Insomma, un software utile e meritevole, ecco il link per scaricarlo su Android e su iOS.