Foto di Kar Tr/shutterstock.com/Immagine di repertorio
Un invito a cena può essere il preludio di un meraviglioso idillio oppure l’ennesimo buco nell’acqua. Questa storia arriva da Indianapolis, dove una giovane donna ha postato lo scontrino ricevuto da un uomo con il quale è uscita a cena per un primo appuntamento rivelatosi poco entusiasmante. L’appuntamento è andato male e lui, per ripicca, le ha inviato il conto da saldare. Il popolo della Rete si è diviso e ha postato una valanga di commenti.
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Questi i fatti: Amanda Burnett, 22enne di Indianapolis, ha accettato l’invito a cena di un ragazzo con il quale la fatidica scintilla proprio non è scoccata. La giovane ha deciso di scaricare il pretendente nel più facile e meno signorile dei modi, cioè praticando il ghosting: si tratta di una tecnica elementare che consiste nel troncare ogni rapporto di punto in bianco e senza spiegazioni.
Qualche tempo dopo Amanda ha ricevuto una lettera con un conto da 40 dollari, corrispondente al cibo e ai drink che ha ordinato durante l’appuntamento. E non è tutto. Oltre al conto Amanda ha ricevuto anche un messaggio dai toni piuttosto minacciosi: “E per evitare eventuali altri addebiti paga il conto, altrimenti sarà girato ad un’agenzia di recupero crediti”.
Amanda Burnett, furente di rabbia, ha postato gli interi carteggi su Twitter e Instagram con la seguente didascalia: “Un tizio mi ha appena inviato un conto per la nostra cena di qualche settimana fa perché io ho smesso di chattare con lui… non riesco a sopportare questa stron**ta…”
Alla signorina Burnett viene richiesto di pagare per un Moscow Mule da 10 dollari, birra per 10 dollari e tacos al maiale per 14,50 dollari. Al conto finale il pretendente deluso ha aggiunto anche tasse, costi di gestione della pratica e spese di spedizione. In totale ad Amanda viene richiesto di pagare 39,52 dollari.
Gli utenti si dividono fra chi deplora la caduta di stile del pretendente di Amanda e chi disprezza il modo poco signorile con il quale la giovane si è resa irreperibile senza dare spiegazioni.
“Non posso biasimarlo”, scrive qualcuno su Twitter. Un altro scrive “Wow, questa donna non ha morale e non ritiene di dover pagare per quello che mangia”.
Un’utente mette in guardia i ragazzi: “Lei avrebbe dovuto almeno avere la cortesia di ricontattarlo. Buon per lui. Voi ragazzi dovreste chiedere di dividere il conto al primo appuntamento. A nessun piace essere usato”.
Qualcun altro prosegue su questa scuola di pensiero: “Ecco perché è meglio dividere il conto al primo appuntamento, o, meglio, incontratevi solo per un caffè. E se c’è qualche adulto in ascolto, è meglio mettere subito in chiaro se desiderate che ci sia anche un secondo appuntamento. Se pensate che quello che è successo sia sgradevole, praticare il ghosting è anche peggio. Abbiate rispetto”.
Qualcuno invece difende Amanda sostenendo che il ghosting ormai è una pratica socialmente diffusa e per questo accettabile. Altri aggiungono che un uomo, in quanto uomo, ha sempre e comunque il dovere di comportarsi in maniera signorile, anche quando viene trattato male.
Qualcuno poi la butta su sessismo e accusa il patriarcato perché se lui ha preventivamente pagato anche per lei significa che dava per scontato che avrebbe ottenuto “qualcosa” da quell’appuntamento e questo sarebbe solo becero maschilismo.
Insomma, la questione può essere considerata da due punti di vista. Voi che ne pensate?
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