[didascalia fornitore=”ansa”]Una veduta della nuova area di produzione e ricerca dell’industria farmaceutica Dompé a L’Aquila[/didascalia]
L’azienda biofarmaceutica italiana Dompé ha ultimato i lavori di ampliamento del sito produttivo e di ricerca e sviluppo dell’Aquila, con un investimento di 30 milioni di euro negli ultimi due anni (oltre 200 milioni di euro dal 1993, anno dell’inaugurazione), completando così il contratto di sviluppo da 41 milioni di euro siglato (9,4 da parte di Invitalia) a fine 2014. L’intervento ha riguardato la realizzazione di nuove aree, compreso un edificio di 4 piani, dedicato al processo produttivo di granulati ricoperti, un edificio di 3 piani destinato al confezionamento dei farmaci e un nuovo magazzino. Il sito dell’Aquila, specializzato nella produzione di farmaci di sintesi e di principi attivi biotecnologici, raggiunge così una capacità produttiva a regime di 50 milioni di confezioni anno.
Lo stabilimento dell’Aquila, inserito nel polo industriale di Campo di Pile, si estende su una superficie totale pari a 157.668 mq, di cui 36.200 mq accolgono i laboratori di ricerca, la produzione, il magazzino, le utilities, i servizi generali e gli uffici amministrativi. Nel sito lavorano attualmente 241 persone, dedicate a produzione e ai laboratori di ricerca e sviluppo, con età media di 41 anni (44% laureati di cui più della metà donne, 51% diplomati), con una crescita costante nel tempo.
All’interno del polo, l’area ricerca (in cui l’azienda investe annualmente il 15% del fatturato; nel 2017 il fatturato è di 252 milioni) è focalizzata sia nello sviluppo di farmaci per bisogni terapeutici ancora insoddisfatti, in aree quali l’oftalmologia, l’oncologia, il diabete e il trapianto di organo, sia nella realizzazione di innovativi processi di industrializzazione degli stessi.
Sergio Dompé, presidente e ceo dell’azienda sottolinea che l’ampliamento del sito produttivo è: “Un segnale importante che consolida ulteriormente la nostra presenza in questo territorio con una prospettiva di lungo periodo e con una forte connotazione di innovazione. All’Aquila possiamo vantare, da una parte, la produzione a livello globale della forma ricombinante di Ngf, Nerve Growth Factor, molecola frutto della ricerca italiana, divenuta oggi terapia per il trattamento di una grave malattia rara orfana di cura e, dall’altra, l’attività del più grande granulatore con ugello rotante in uso in ambito farmaceutico a livello internazionale”.
L’attività di ricerca e sviluppo della casa farmaceutica è articolata in un’ampia rete di collaborazioni a livello nazionale e internazionale che interconnette oltre 200 centri e Università, fra cui Harvard Houston Methodist, Stanford, Columbia University, Karolinska Institutet in Svezia, National Institute of Health, con i quali sono stati condotti nel tempo 21 clinical trials che hanno coinvolto oltre 1.200 pazienti nel mondo.
L’azienda sviluppa insieme ai centri e alle università abruzzesi sia attività di ricerca pre-clinica e clinica e sperimentazione di nuovi trattamenti sia attività di industrializzazione dei processi. Oltre allo sviluppo della variante ricombinante umana del Nerve Growth Factor (rhNGF), i ricercatori sono impegnati nello studio di modellazione matematica del processo di fermentazione biotecnologica, utilizzando tecniche di intelligenza artificiale quali reti neurali e i modelli neuro-fuzzy.
Un’altra attività di rilievo riguarda la partecipazione congiunta ai programmi di ricerca internazionali quali quelli afferenti al bando Horizon 2020. Le collaborazioni sul territorio hanno l’obiettivo di creare nuova conoscenza e sviluppare in loco competenze adeguate alla profonda trasformazione tecnologica e innovativa che sta rivoluzionando il settore salute a livello globale.
In collaborazione con AdnKronos
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