[didascalia fornitore=”foto”]via Youtube: le due vittime del tragico incidente nel giorno dei funerali[/didascalia]
Una mamma di 38 anni ha perso la vita nel tentativo di salvare il figlio di sei mesi da un ‘ascensore impazzito’ che, dopo essersi bloccato a metà tra il pianerottolo del terzo e quarto piano, ha ricominciato a funzionare, schiacciandola. Natalia Simonova, questo il nome della vittima, aveva chiesto aiuto telefonando al marito (che si trovava in casa) dopo aver tentato di portare in salvo il loro bimbo che era in carrozzina, e che era stato travolto dall’ascensore mal funzionante.
A quanto pare dalle frammentarie ricostruzioni che stanno circolando a proposito dell’accaduto, la signora Simonova aveva notato che le porte dell’ascensore non si erano aperte correttamente, ma ha deciso ugualmente di usarlo, spingendo di forza la carrozzina con il bimbo di sei mesi nell’ascensore non perfettamente allineato al pianerottolo.
In pochi secondi è avvenuta la tragedia: l’ascensore ha cominciato a muoversi, schiacciando la carrozzina e uccidendo il figlio, il piccolo Vladimir.
Disperata, la signora Simonova ha provato a contattare via telefono suo marito Oleg che era nella casa di famiglia, che infatti ha raccontato: “Mi ha chiamato dall’ascensore, piangendo e urlando, dicendo che il nostro bambino era morto”.
A quel punto l’uomo si è precipitato giù dalle scale dall’appartamento con altri vicini e insieme hanno provato a forzare ancora la porta dell’ascensore, nel tentativo di tirare fuori il bambino dalla carrozzina schiacciata: “Pensavamo che potesse essere ancora vivo. Abbiamo tagliato la carrozzina e poi improvvisamente l’ascensore ha cominciato a salire uccidendo anche mia moglie”, ha raccontato il signor Oleg scioccato da quanto avvenuto. In meno di cinque minuti ha perso moglie e figlio in una tragica fatalità.
“Non posso credere che siano entrambi morti ora”, ha affermato distrutto il signor Oleg. Che ora è rimasto vedovo con i suoi altri due figli, Valeria di 14 anni e Mikhail di otto.
La signora Simonova e suo figlio sono stati sepolti nella stessa bara in un funerale che ha commosso tutta Simferopol in Crimea, dove è accaduta la tragedia, mentre i vicini hanno ripetutamente affermato che chi di dovere non era riuscito a riparare il vecchio ascensore, che spesso si rompeva.
Oleg ha promesso infine di citare in giudizio i responsabili: “Gli farò causa. So chi è il responsabile di questi blocchi. Non hanno fatto nulla per riparare l’ascensore, nonostante le nostre denunce”, ha dichiarato, e infatti al momento è stata aperta un’indagine penale da parte delle autorità russe in Crimea. Il codice penale russo prevede una pena massima di dieci anni di carcere per chi causa la morte di qualcuno fornendo strutture, come in questo caso, non sicure.
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