Fra le tante vetture apparse nell’interminabile serie di film sull’agente 007, l’Aston Martin DB5 è certamente “la” macchina di James Bond. E’ quella che più ha colpito la memoria di milioni di spettatori in tutto il mondo, la prima ad acquisire un ruolo da vera protagonista grazie agli impossibili gadget di cui era dotata (su tutti, il sedile eiettabile e il congegno spara-olio). La DB5 ha “interpretato” ben 6 delle 24 pellicole ufficiali. Sono certamente da ricordare “Goldfinger” e “Thunderball”, da noi conosciuto come “Operazione Tuono“.
Goldfinger, uscito nel 1964, è quasi certamente il miglior film della serie. Sean Connery è al massimo della forma e la storia è particolarmente avvincente, intricata, avventurosa e spettacolare. James Bond indaga sul contrabbando di grosse quantità di oro da parte del miliardario Auric Goldfinger (l’attore Gert Fröbe); l’agente 007 scopre che Goldfinger progetta di contaminare mediante radioattività l’intera riserva aurea di Fort Knox, il che moltiplicherebbe in modo esponenziale il valore dell’oro da lui posseduto. Bond viene aiutato nel bloccare il diabolico e alquanto assurdo piano dalla Bond Girl di turno, cioè Pussy Galore (l’attrice Honor Blackman), pilota d’aereo personale di Goldfinger e donna affascinante.
Molte scene sono ambientate in Svizzera. Qui Bond si muove al volante della sua specialissima Aston Martin DB5. La scelta di quest’auto risale direttamente al romanzo di Ian Fleming, dove l’agente segreto britannico guidava una DB3 (il libro fu pubblicato nel 1959), definita l’auto più sofisticata dell’Inghilterra. Sono particolarmente suggestive le scene girate sui tornanti, per non parlare dei successivi inseguimenti fra cortine fumogene, rostri, olio e barriere antiproiettile.
L’Aston Martin fu inizialmente riluttante a concedere alla produzione l’uso della DB5. Ma poi si rivelò un eccellente affare, perché il successo del film moltiplicò in modo esponenziale la popolarità (e quindi la fortuna commerciale) del modello e soprattutto della casa.
La DB5 apparve con rinnovata fama anche nella successiva pellicola della serie, cioè Thunderball. Qui la vettura “recita” meno, perché la storia è prevalentemente in ambientazione acquatica. Ma è protagonista della parte iniziale, durante una delle caratteristiche fughe di Bond. Qui la storia è centrata attorno ad un ricatto nucleare della Spectre, l’organizzazione criminale che minaccia di far esplodere due bombe atomiche trafugate da Emilio Largo, spietato ed efficientissimo. Questo supremo cattivone è interpretato alla perfezione da un indimenticabile Adolfo Celi.
L’Aston Martin DB5 della realtà uscì nel 1963. Evoluzione della DB4, era una coupé 2+2. Ne vennero prodotte successivamente anche versioni spider e shooting brake. Motore tutto in alluminio a sei cilindri in linea da 4.0 litri. Potenza di 282 cavalli, velocità massima di 233 Km/h. Era una rivale agguerrita delle Ferrari.
L’anno successivo uscì la versione Vantage, in cui i tre carburatori diventarono a doppio corpo. La potenza salì a 315 cavalli. Lo stile era britannico ma di marca italiana: infatti la DB5 era carrozzata dalla milanese Touring Superleggera.
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