Gli inseguimenti fanno parte integrante del cinema fin dagli inizi, più di un secolo fa. Il primo a usarli in modo sistematico nei primi anni Dieci (del XX secolo) fu Mack Sennett, il maestro di Charlie Chaplin: per essere interessante o divertente, ogni pellicola doveva concludersi con un inseguimento.
Ovviamente l’automobile è il mezzo perfetto per queste scene. Sono innumerevoli le sequenze memorabili che vedono l’auto come protagonista. Una delle più celebri è senz’altro quella, lunghissima, del film americano “Bullitt“, uscito nel 1968, diretto da Peter Yates e interpretato dall’indimenticabile Steve McQueen. Non avete mai visto Bullitt? Interrompete immediatamente quello che state facendo e procuratevi una copia di quel film, oltretutto avvincente anche al di là dell’inseguimento.
McQueen è il tenente Frank Bullitt della Polizia di San Francisco. Deve proteggere un supertestimone e gliene capitano di tutti i colori. Quello che c’interessa in questa sede è la fantastica scena dell’inseguimento sopra accennata. Ovviamente McQueen è l’inseguitore dei cattivoni di turno. La scena rocambolesca dura ben dieci minuti, tra i famosi saliscendi delle strade di San Francisco e oltre.
Bullitt è al volante di una Ford Mustang GT, i due gangster invece fuggono a bordo di una Dodge Charger RT. Sono ovviamente entrambi modelli del 1968. Qualsiasi descrizione ulteriore della scena sarebbe uno spoiler (nel senso di rovinare la sorpresa, non in quello di appendice aerodinamica): va vista e rivista. Ricordiamo solo che la controfigura di Steve McQueen non è stata usata in tutte le sequenze, com’è invece normale. Perché McQueen era un vero pilota, al punto da aver partecipato ad alcune gare di endurance, vincendo anche la 12 ore di Sebring del 1970 nella sua classe.
La Ford Mustang GT del 1968 era chiamata anche California Special, perché quella versione era venduta solo sul mercato degli stati occidentali. Questa coupé aveva un motore V8 4.9 da 315 cavalli. La Dodge Charger RT aveva ovviamente sempre un motore V8, praticamente obbligatorio per gli Stati Uniti; la cilindrata era ancora più imponente: 7.2 per 390 cavalli.
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