Quella di oggi è una giornata importante per la città di Napoli. Alle ore 11 si è tenuta l’inaugurazione della prima università nel quartiere periferico di Scampia. Sono passati circa due decenni da quando era stata avanzata la proposta di questo progetto ambizioso che solamente oggi ha preso forma dando vita alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Napoli Federico II.
Finalmente una svolta per il quartiere nella periferia nord della città, conosciuto per essere una delle più grandi piazze di spaccio di Europa e che da anni tante persone si stanno impegnando per dare a Scampia un volto migliore.
Oggi ci sarà l’inaugurazione. Da lunedì partiranno le lezioni per le professioni sanitarie della facoltà di medicina e chirurgia. 330 in tutto gli studenti che seguiranno i corsi presso un edificio di 7 piani: 4 livelli dedicati alla didattica, uno ai laboratori e due all’area clinica che saranno attivi successivamente.
Una opportunità importante per il quartiere, molte volte al centro delle notizie per fatti di cronaca e blitz di droga. Scampia rinasce dando un volto nuovo alla zona. La ministra per l’università, Maria Cristina Messa, in una sua dichiarazione esprime grande soddisfazione per questo polo universitario:
“Questa è un’iniziativa molto importante non solo per la città di Napoli ma come segnale forte di quanto un’istituzione come l’Università può fare per il proprio territorio e per il proprio Paese”.
Una idea nata più di vent’anni fa e che finalmente oggi vede nascere quello che da molti è stato definito come l’Ateneo del riscatto. Nel quartiere delle vele, la nuova sede di medicina darà un nuovo volto a Scampia.
Il progetto è stato finanziato con i fondi del Comune di Napoli e con quelli del fondo sviluppo e coesione, tramite un accordo quadro firmato con la Regione Campania. Le spese complessive per la realizzazione di questa struttura sono ammontate a circa 51 milioni di euro.
Un polo didattico come chiaro segnale di rinascita, per dare un taglio al passato. La ministra Messa in una sua dichiarazione spiega quanto sia importante poter creare un ambiente favorevole per far sì che i ragazzi si spostino motivati, consci del fatto che per raggiungere la sede per molti potrebbe risultare poco facile.
“che la sede non sia una cattedrale nel deserto. Federico II ha già aperto in altri quartieri, non è facile ed è un’operazione che richiede molto impegno non solo della governance ma anche dei docenti, del personale e degli studenti”.
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