Sai qual è l’università meno costosa d’Italia? Proprio questa qua. Oggi scopriamo chi c’è al primo posto. La classifica ti sorprenderà.
L’università meno costosa d’Italia sarebbe proprio questa. Il primo posto nella classifica lo occupa questo famosissimo ateneo. Ecco quanto costa studiare qui.
Quando costa studiare in Italia
Per i giovani che decidono di proseguire gli studi, l’istruzione universitaria rappresenta spesso un costo aggiuntivo di non poco conto per le famiglie che devono farsi carico, per un altro ciclo di studi della durata variabile, di tasse che nella maggior parte dei casi risultano essere piuttosto esose.
La scelta dell’ateneo dipende da diversi fattori. Lo studente può decidere di continuare gli studi in un’università più vicino casa o in una che si trova in una città completamente diversa, a seconda delle sue necessità. Anche in base all’ateneo cambia il costo delle rette da pagare.
Molto spesso, il costo dipende anche dalla zona in cui l’istituto è collocato. In alcune, le rette sono più agevolate, in altre invece le tasse universitarie molto alte. Grazie ad alcuni dati che hanno preso in esame vari parametri, oggi è possibile scoprire quali sono le università meno costose d’Italia. Con grande sorpresa, al primo posto troviamo questo ateneo che si può considerare come il più economico dello Stivale.
È questa l’università meno costosa d’Italia
Oggi scopriamo qual è l’università meno costosa d’Italia. Diverse ricerche hanno analizzato i numerosi atenei italiani che differiscono per piani di studi, formazione, servizi offerti e ovviamente per il costo delle rette universitarie. Le indagini eseguite da Federconsumatori, permettono oggi di identificare quelli che si possono considerare come gli istituti meno cari in cui studiare.
Partiamo dal presupposto che negli ultimi 10 anni le rette universitarie hanno subito un considerevole aumento. Spesso il costo varia a seconda della posizione geografica in cui è collocato l’ateneo e quindi in una città del Nord, del Centro o del Sud Italia. Le università meridionali sono per esempio quelle più economiche.
Sai quale si trova però al primo posto della classifica di Federconsumatori? Proprio in questa università studiare costa pochissimo: stiamo parlando dell’Istituto Aldo Moro di Bari che ad oggi si può considerare come l’ateneo più economico d’Italia.
Ovviamente le tasse da versare dipendono da diversi fattori come per esempio il reddito familiare che in taluni casi può abbattere molto il costo delle rette. Gli studenti inoltre possono presentare domanda per ottenere delle borse di studio nel rispetto sempre di determinati requisiti imposti dall’istituto e dalla regione in cui si trova l’università e quindi avere sconti e agevolazioni per tutto il ciclo di studi.
Le stime di Federconsumatori
Altro fattore da considerare è la scelta della facoltà: quelle umanistiche costano di meno rispetto a quelle scientifiche. Volendo fare una stima, studiare all’Istituto Aldo Moro di Bari costa all’anno non più di 1000/1200 euro.
Come ribadito poc’anzi, le università meridionali sono meno costose rispetto a quelle centrali e settentrionali. Un altro esempio? Laurea triennale in Ingegneria all’Università Federico II di Napoli, l’Istituto storico più importante d’Italia e della Campania, costa al massimo 1400 euro l’anno.
Una laurea in Medicina e Chirurgia alla Bicocca di Milano invece può superare anche i 3000 euro all’anno. Tra le università più costose dello Stivale troviamo invece quella di Parma.
Qui, anche per gli studenti che presentano un reddito basso, i costi sono piuttosto alti da sostenere: una facoltà scientifica può costare fino a 865 euro all’anno mentre quella umanistica 740 euro l’anno.
Prezzi più ridotti per la Sapienza di Roma dove, considerando sempre una fascia bassa/media di reddito, si può arrivare a pagare da 330 euro a 2.000 euro all’anno. Federconsumatori ha analizzato però anche il costo della vita che influenza il percorso di studi. Vivere al Nord costa sicuramente di più rispetto che vivere al Sud.
Gli studenti fuorisede hanno infatti un costo di alloggio che incide sul loro percorso accademico. Uno studente può arrivare a spendere ben 5000 euro all’anno per una stanza singola o poco più di 3000 euro per una casa in condivisione. Altro costo da considerare, il materiale didattico e i testi universitari che costano all’incirca 450 euro all’anno.
In questo caso, i costi dei testi delle facoltà scientifiche sono minori di circa il 17% rispetto a quelli delle facoltà umanistiche. Lo studente che decide dopo il liceo di proseguire con gli studi universitari, deve tenere in considerazione dunque varie fattori, non soltanto il prestigio dell’Ateneo, la facoltà e il piano di studi ma anche considerare dati economici come quelli di cui abbiamo appena parlato, valutando il percorso da studente fuorisede che comporta ovviamente dei costi aggiuntivi.