Si attende la decisione della Banca Centrale Europea circa un ipotetico aumento dei tassi di interessi.
Luis de Guindos, vice presidente della Bce ha avvisato i ministri delle Finanze dell’Ue spiegando che alcune banche potrebbero essere più vulnerabili rispetto ad altre.
La Bce aumenta i tassi d’interesse
Si attende con ansia la decisione della Bce sui tassi d’interesse. Attualmente gli investitori hanno ipotizzato che potrebbe esserci un rialzo dello 0,25%, ma potrebbe anche essere semplicemente 0,5%. Da Francoforte dovrebbe arrivare maggiore prudenza, considerando che vi è una instabilità diffusa e alquanto persistente.
Un’altra tematica a cui si deve dare forte attenzione riguarda l’inflazione che al momento rimane ancora molto elevata. Intanto Luis De Guindos non è rimasto in silenzio perché ha voluto avvertire tutti i Ministri delle finanze appartenenti all’Unione Europea.
Il vice presidente della Bce ha comunicato che alcune banche dell’Eurozona potrebbero trovarsi in difficoltà dinanzi al rialzo dei tassi di interesse.
Com’è la situazione in Europa?
La riunione dei governatori delle banche si svolge in un clima mosso dalla preoccupazione. Il recente crollo di una delle banche più importanti degli Stati Uniti d’America, la Silicon Valley Bank, ha fatto respirare aria di crisi finanziaria anche in Europa. Le conseguenze sono arrivate immediatamente, dato che anche il tracollo Borsa di Credit Suisse, ha portato danni anche in Europa le tante filiali estere presenti nell’UE.
Intanto, la BCE sta ancora aspettando per capire in che modo potranno muoversi le autorità svizzere ed oltretutto ha voluto chiedere a tutte le banche europee in che modo sono esposte nei confronti degli istituti svizzeri.
Non esiste un vero timore di contagio, dato che l’Europa è stata messa al sicuro da tutte le debolezze altrui grazie alla vigilanza presente da anni. Il timore degli investitori e il rischio di sfiducia è totalmente da escludere.
Ma cos’è successo a Credit Suisse? Le azioni di Credit Suisse hanno subito un crollo del 20%, arrivando al valore minimo storico. A causa di tale situazione, il regolatore è stato costretto a sospendere le contrattazioni della banca e di altre importanti banche europee.
Come dichiarato da A&G “Il calo è avvenuto dopo che il presidente della Saudi National Bank Ammar Alkhudairy, che lo scorso anno ha acquistato una partecipazione del 10% in Credit Suisse, ha escluso la possibilità di fornire alla banca ulteriore assistenza finanziaria”.
Al momento la situazione della banca è molto volatile, anche se il passo più ovvio da compiere sarebbe quello di intervenire con una linea di liquidità. Credit Suisse ha bisogno di tempo per cercare una soluzione che possa realmente tirarla fuori da questo crollo devastante.