Matt Haig collabora alle più importanti testate giornalistiche inglesi e da quando ha deciso dedicarsi alla narrativa ogni opera che pubblica si piazza in cima alle classifiche dei libri più venduti. E non fa eccezione il suo ultimo romanzo, La biblioteca di mezzanotte.
Autore versatile che spazia dalla saggistica alla narrativa per adulti e per l’infanzia, Matt Haig si riconferma con la sua ultima opera uno degli autori più apprezzati, e non solo in Gran Bretagna.
Haig riesce con la stessa naturalezza a prestare la voce al cane Prince (in Il patto dei Labrador) e a parlare della propria depressione nell’autobiografico Ragioni per continuare a vivere.
In Come fermare il tempo presenta un personaggio, Tom, affetto da una sindrome che lo fa invecchiare così lentamente da poter passare dall’Inghilterra elisabettiana ai giorni nostri, sempre portandosi dietro il fardello della propria stranissima condizione.
In La biblioteca di mezzanotte, già successo editoriale in Gran Bretagna, Haig affronta il tema del rimpianto, o meglio degli innumerevoli rimpianti che schiacciano la protagonista, Nora Seed. Quando Nora decide di porre fine alla sua esistenza (e sappiamo dall’inizio che la protagonista compirà questo gesto) si trova catapultata nel luogo che dà il titolo al romanzo, La biblioteca di mezzanotte. Qui sono raccolte tutte le vite che avrebbe potuto vivere se avesse preso strade diverse e fatto scelte diverse: campionessa olimpionica, rockstar, moglie e madre felice, geologa impegnata in prestigiosi progetti di ricerca. Le viene concesso di prendere un libro dopo l’altro e di vivere quella particolare esistenza, fino a trovare quella che possa renderla davvero felice. Tra tutti i libri ce n’è uno solo che Nora non riesce a leggere fino alla fine, è Il libro dei rimpianti: sfogliarne le pagine le provoca un senso di oppressione che le toglie letteralmente il fiato. Vita dopo vita il libro dei rimpianti si assottiglia, ma Nora è comunque insoddisfatta e continua a passare da un’esistenza all’altra, una viandante tra universi paralleli alla ricerca della felicità.
Haig ha il dono straordinario di rendere la protagonista così credibile da permettere al lettore di immedesimarsi completamente nella sua esperienza, nella ricerca di quella felicità che si immagina sempre proiettata in un altro tempo, in un’altra dimensione, in scelte diverse. Ma Nora non è un’isola e alla fine comprende ciò che potrebbe apparire ovvio: le scelte che si compiono influenzano anche le vite degli altri.
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