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Attenzione alla Bufala via WhatsApp che chiede di non pagare le bollette della luce in attesa di una sentenza del Tar che non esiste in merito al falso aumento di 35 euro che gli utenti dovrebbero trovarsi nella bolletta di aprile. L’allarme è stato lanciato da Codacons e da altre associazioni a difesa dei consumatori, come Altroconsumo, che avvisano gli utenti a non credere ai messaggi che stanno circolando in questi giorni e che invitano a non pagare o a decurtare 35 euro dalla somma totale. Il messaggio, precisano le associazioni, contiene due falsità: la prima riguarda l’attesa per la decisione del Tar a cui, a oggi, non è arrivata alcuna richiesta, e la seconda riguarda proprio i 35 euro che non ci saranno in bolletta.
La prima questione da chiarire è che la notizia dell’aumento di 35 euro nella bolletta di aprile è falsa. Tutto nasce dalla decisione di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) di spalmare gli oneri non incassati dai morosi nelle bollette degli utenti che invece le pagano.
Cosa sono gli oneri di sistema? Si tratta di una delle voci che non riguarda il consumo in sé della luce, ma che compongono la bolletta e che vengono sempre pagate nel totale.
La bolletta è infatti composta da quattro voci: l’energia consumata, i costi per la gestione della rete elettrica (distribuzione, contatori e altro), l’IVA e altre imposte e gli oneri generali di sistema che coprono costi di gestione, ricerca e non solo.
Secondo quanto riporta l’ultimo rapporto ARERA relativo al 2018, dal 1 gennaio i costi della luce sono aumentati del +5,3% a causa di nove fattori concomitanti, tra cui la ripresa dei consumi, ma non certo perché gli utenti pagano le bollette dei morosi.
Di fronte all’inevaso, ARERA ha deciso di recuperare parte degli oneri di sistema ma solo quella parte che è già stata anticipata dalle società di distribuzione.
Infine, la stessa Autorità per l’energia ha spiegato che a oggi non ci sarà alcun aumento nelle bollette dovuto al recupero degli oneri e che gli eventuali aumenti potrebbero arrivare dal prossimo anno.
La bufala via WhatsApp parla poi di una sentenza del Tar che dovrà decidere su quanto stabilito da ARERA. Al momento però non c’è alcuna causa depositata e quindi, chi non paga rischia solo di essere moroso.
Un fondo di verità c’è. Le associazioni dei consumatori si stanno muovendo per opporsi alla delibera dell’Autorità: Codacons ha annunciato di star preparando un ricorso al Tar della Lombardia, mentre altre associazioni si stanno muovendo con raccolte firme e campagne di sensibilizzazione.
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