Dopo l’approvazione di ieri Senato con 138 voti a favore, 2 contro e 12 astensioni, è arrivato il via libera della Camera dei Deputati alla risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni effettuate nella giornata di ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in merito alle misure da adottare per contenere la diffusione del Covid.
Il Dpcm, che verrà emanato a breve dal Consiglio dei Ministri, prevede la proroga fino al 31 gennaio 2021 dello stato d’emergenza e l’obbligo di mascherina anche all’aperto.
La Camera approva le misure anti-Covid con 253 sì e 3 no
I voti favorevoli sono stati 253, i no 3 e gli astenuti 17; l’opposizione ha deciso di non votare abbandonando l’Aula. Si è arrivati alla votazione definitiva al terzo tentativo poiché ieri per ben due volte non è stato raggiunto il numero legale minimo di votanti (la prima volta per 15 assenze, la seconda per 8) a causa dei deputati impossibilitati a partecipare ai lavori in quanto in quarantena obbligatoria dopo la scoperta di due casi positivi al coronavirus, ovvero l’ex ministra Beatrice Lorenzin e il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo.
Erano in totale 120 i deputati assenti ovvero in missione, in isolamento e non, perciò la maggioranza ha chiesto di contare come in missione, quindi assenti giustificati, anche i 41 deputati di maggioranza (21 del Pd, 14 del M5S, 5 di Iv e 1 di LeU) in quarantena, decisione poi presa dalla Giunta per il regolamento di Montecitorio. In questo modo è stato abbassato il quorum richiesto affinché la votazione fosse valida. Il provvedimento è stato contestato dall’opposizione, ma si è rivelato necessario.
Bocciata la proposta dell’opposizione con 256 voti contrari
Se la risoluzione della maggioranza è stata approvata, è stata invece bocciata e respinta dall’Aula di Montecitorio quella dell’opposizione, in questo caso tornata in Aula per votare, con 256 voti contro e 202 favorevoli. Presentata da Molinari (Lega), Gelmini (Forza Italia), Lollobrigida (Fratelli d’Italia) e Lupi (Misto), richiedeva, tra le varie cose, la presenza di Giuseppe Conte vista, a loro detta, della mancanza di una maggioranza politica che permettesse una votazione regolare.