Arriva l’ok della Camera alla proposta di legge sull’oblio oncologico, ovvero i pazienti guariti avranno diritto a non subire approfondimenti sulla patologia.
Con 281 voti favorevoli, e nessun contrario, il testo si pone l’importate obiettivo di tutelare i pazienti che sono riusciti a sconfiggere malattie oncologiche, evitando che venga analizzato il loro caso. Avranno diritto a non dare informazioni né a subire indagini sulla pregressa patologia. Si chiama legge sul diritto all’oblio oncologico ed entra in gioco per coloro che in passato hanno avuto uno dei mali che rientrano in questa categoria, ma ne sono usciti. Ora si attende il responso del Senato.
La Camera ha approvato la legge sull’oblio oncologico
Un traguardo importante è stato raggiunto oggi alla Camera, dove con 261 volti favorevoli e nessun contrario, la proposta di legge sul diritto all’oblio oncologico è stata accolta e ora passerà al Senato per l’approvazione finale.
Si tratta di un provvedimento che racchiude diversi punti importanti che vanno a tutelare gli ex pazienti oncologici, ovvero coloro che hanno sconfitto la malattia. Queste persone solitamente vengono costrette a dare informazioni sulla patologia pregressa e non è sempre facile farlo perché ripercorrono momenti dolorosi e a volte si prova vergogna nell’aprirsi in un argomento così intimo davanti a interlocutori spesso sconosciuti.
Pensiamo ad esempio alla richiesta di un mutuo, di un prestito, di un finanziamento, ma anche a concorsi di lavoro, a percorsi di adozione di un bambino o affidamento di un minore, alla stipula di polizze assicurative, insomma tutte quelle cose su cui chi di dovere “indaga” sul diretto interessato in maniera non troppo discreta.
L’aver avuto un tumore nel proprio passato pesa come un macigno e anche dopo aver sconfitto il male tramite un percorso duro e tortuoso, queste persone hanno timore di essere torchiate e dover ripercorrere quel periodo fornendo dettagli personali. Tutto questo viene ritenuto una violazione dei diritti e per questo la Camera oggi ha valutato una proposta di legge che è il risultato del lavoro di sintesi di 9 proposte di legge presentate dai vari partiti e dal CNEL, un lavoro condotto dalle deputate e relatrici Maria Elena Boschi del Pd e Patrizia Marrocco di FI.
La legge passerà ora in Senato per l’approvazione ufficiale e in seguito, verrà disposto un Garante per vigilare che venga applicata in tutte le sue disposizioni sulla protezione dei dati personali.
La proposta è stata prima approvata in Commissione Affari sociali e poi il 3 luglio a Montecitorio. Vediamo nel dettagli cosa prevede.
Cosa prevede la proposta di legge
La nuova legge, di cui beneficeranno almeno un milione di persone in Italia, prevede che chi ha concluso da tempo le terapie oncologiche, non ha tenuto a far menzione della malattia perché non è più ritenuto un elemento rilevante.
Il periodo congruo che deve passare dalla diagnosi di guarigione è stato identificato in 10 anni, senza episodi di recidiva. Se invece parliamo di tumori insorti prima dei 21 anni di età, il periodo scende a 5 anni.
La legge sull’oblio oncologico vuole creare un quadro realistico di cosa è una patologia tumorale mettendo sullo stesso livello chi non ha mai avuto diagnosi con chi invece in passato ha dovuto lottare con un tumore. Domande che vanno ad analizzare il profilo della salute del diretto interessato chiedendo di cosa soffrisse e con quale esito clinico si è conclusa la vicenda, sono frequenti in tutte le procedure che abbiamo elencato prima e altre.
La legge punta quindi a escludere il pregiudizio e la disparità di trattamento durante la stipulazione dei servizi bancari, finanziari, di investimento e altro. Non è ammessa la richiesta di informazioni sulla salute del contraente in merito a patologie oncologiche pregresse e questi dettagli non possono essere reperiti nemmeno da fonti diverse. Ad ogni modo se comunque fossero già disponibili per gli intermediari, non possono essere usate per la determinazione delle condizioni contrattuali.
I bambini potranno essere adottati senza indagini in questo senso e per quanto riguarda l’accesso ai concorsi, se sono previsti accertamenti per i requisiti psicofisici, si fa divieto di richiedere dettagli relativi allo stato di salute in merito a tumori sconfitti almeno dal periodo di tempo scritto in precedenza.