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Siamo rimasti un po’ sbalorditi nel vedere le reazioni scomposte dell’opinione pubblica a proposito di Matt Taylor e della sua camicia sessista, o meglio considerata sessista da una buona parte di persone che non ha colto, evidentemente la storica iconografia delle Pin Up, disegnata sul tessuto, tra l’altro, da una donna. Il fisico inglese a capo del progetto Rosetta per l’Agenzia spaziale europea è un giovane tatuato che evidentemente ama la ‘old school’, di cui le Pin Up, insieme alle ancore, alle pistole, alle rose e ai cuori trafitti, sono un emblema. Il ricercatore, preso nel fuoco incrociato delle critiche piovute da ogni parte, si è comunque scusato un paio di giorni dopo. In lacrime.
E’ sui social che si è manifestata l’avversione alla camicia di Matt, che per qualcuno resterà un’icona del sessismo inconsapevole, diffuso nella comunità scientifica.
Ma dove erano questi criticoni quando Matt indossava una T-shirt con dei cadaveri, nel video in cui si fa tatuare sulla coscia il robot della missione? Questa potrebbe essere una prova che le uniformi a Matt non piacciono e preferisce indossare un abbigliamento più che originale.
A noi sembra solo una vittima del politically correct esteso ai massimi livelli.
C’è chi si diverte a fare questioni di genere anche lì dove non c’è bisogno. Avete bisogno di essere convinti?
Ricordiamo due dettagli per inquadrare correttamente cosa è avvenuto. Per prima cosa, siamo davanti a un personaggio eccentrico e sicuramente stravagante, che certo nemmeno immaginava tutta la discussione e le polemiche che sono scoppiate intorno alla sua maglietta. Matt non è un dedito al machismo, ha solo, probabilmente, sbagliato a vestirsi per l’occasione. Le sue lacrime parlano di lui.
Inoltre, la t-shirt è stata disegnata da una donna, amante del genere rockabilly e appassionata di tatuaggi (lei stessa è una artista): Elly Prizeman, già nota per i suoi outfit estremi, che gioca con l’idea della donna oggetto e rivendica il potere alle ragazze. Ecco il suo tweet in cui scrive: ‘Ho realizzato questa maglietta per il mio caro amico Matt per il suo compleanno. Non mi sarei mai aspettata tutto ciò’.
I made a shirt for one of my close pals @mggtTaylor for his b'day. Did not expect this!! #shirtgate #shirtstorm #Rosetta #Shirt #sewing
— Elly PriZeMaN (@ellypriZeMaN) 13 Novembre 2014
In definitiva, se per alcune quella camicia è diventata l’emblema dell’impossibilità di raggiungere la vera parità dei sessi, altre hanno soltanto interpretato quelle stampe con ironia e senza vittimismo. In fondo Matt, in base alle descrizioni di chi ci vive vicino, è il tipico scienziato un po’ fuoritempo e spazio, un ‘cervellone mezzo imbranato’ insomma, che probabilmente si è messo addosso la prima camicia che ha trovato a disposizione nell’armadio (una camicia alla quale magari teneva molto ed era considerata un portafortuna), senza pensare al putiferio che le pseudo-femministe avrebbero scatenato.