Storica decisione quella dell’amministrazione di Joe Biden che ha deciso di vendere armi a Taiwan mettendo in atto il Presidential Drawdown Authority, deciso lo scorso anno, e che prevede l’invio di armi con le stesse modalità previste per l’Ucraina.
Protesta la Cina che chiede che gli Stati Uniti smettano di sostenere Taiwan e di inviare armi alla nazione, questo suo comportamento, per l’ambasciatore cinese negli USA, può favorire la fine della pace nello stretto di Taiwan aumentando la tensione tra i due Paesi. Taiwan da tempo rivendica la sua indipendenza mentre la Cina vuole riammetterla tra i suoi territori.
Per la prima volta il Pentagono ha deciso di inviare direttamente armi a Taiwan allo scopo di potenziarne le difese.
La Casa Bianca in queste ore ha annunciato la prima trance di quella che è chiamata Presidential Drawdown Authority, è una tranche annuale dal valore di un miliardo di dollari.
Il Congresso americano l’ha approvato l’anno scorso e lo scopo è quello di aiutare Taiwan e sostenerla.
Anche le passate amministrazioni aveva deciso di approvare la vendita di armi alla nazione, quindi l’amministrazione di Biden non è sicuramente la prima a farlo, a cambiare però sono le modalità con cui verranno fornite.
Infatti saranno fornite direttamente nell’ambito della Presidential Drawdown Authority mettendo in campo lo stesso meccanismo che viene utilizzato per fornire armi all’Ucraina.
Una decisione molto particolare e che arriva in un momento in cui negli Stati Uniti c’è una forte preoccupazione per le attività cinesi che si stanno svolgendo nelle ultime settimane.
Queste attività vengono svolte principalmente negli spazi aerei e nelle acque che circondano Taiwan.
L’isola di Taiwan ha rivendicato, da qualche anno, la sua indipendenza sulla Repubblica cinese trovando appoggio in diversi Paesi internazionali tra cui gli Stati Uniti, ma la Cina invece da diverso tempo tenta di riammetterla nei suoi territori.
La decisione di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, non è di certo passata inosservata anzi ha scatenato le proteste cinesi che continuano a rivendicare la sovranità dell’isola.
La Casa Bianca non ha dato dettagli sul tipo di armi che è pronta a fornire a Taiwan, secondo un funzionario dell’amministrazione però il pacchetto di difesa includerà armamenti per la difesa aerea e anti-corazza, attrezzature di intelligence, di ricognizione e anche di sorveglianza.
Il Dipartimento di Stato USA ha dichiarato che l’invio di armi è un modo per mantenere l’impegno con la nazione affinché possa mantenere le sue capacità di autodifesa.
Per il segretario alla Difesa e altri dirigenti dell’amministrazione la realtà che ci sia una possibile invasione è molto forte.
A parlare è stato il portavoce dell’ambasciata cinese presente a Washington, Liu Pengyu, affermando che la Cina si oppone ai legami militari che gli USA ha instaurato con Taiwan e soprattutto alla vendita delle armi.
Liu Pengyu ha perciò lanciato un appello agli Stati Uniti chiedendo che venga interrotta immediatamente la vendita di armi alla nazione, questo perché l’invio di armi crea nuovi fattori che possono portare ad ulteriori tensioni nello Stretto di Taiwan mettendo in pericolo la pace e la stabilità nella nazione.
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