La Cassazione ha confermato definitivamente l’assoluzione per l’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo.
Era stato condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, episodio che gli ha lasciato una grande amarezza, come confermato da lui stesso ai giornalisti.
Raffaele Lombardo assolto dalle accuse
Nel 2017 la Corte l’Appello di Catania aveva condannato Raffaele Lombardo per concorso esterno in associazione mafiosa e per voto di scambio ma nel 2022 viene assolto da entrambe le accuse nel secondo processo d’Appello.
Ora l’assoluzione diventa effettiva grazie alla Cassazione e quello che è stato il presidente della Regione Sicilia fino al 2012 si è detto sollevato ma molto amareggiato per chi ha pensato che davvero fosse legato alla criminalità organizzata.
Le accuse erano molto pesanti e come abbiamo detto riguardavano anche la corruzione elettorale, ovvero Lombardo avrebbe pagato per ricevere voti e protezione dei boss locali. Accuse che si sono rivelate essere totalmente false.
Già la sentenza del gennaio del 2022 aveva evidenziato la sua innocenza e ora i supremi giudici non hanno accolto le richieste della procura generale della Cassazione che aveva sollecitato un annullamento dell’assoluzione con rinvio della sentenza e di conseguenza nuovi esami per questa vicenda.
Lombardo è un uomo libero e pulito ma non basta essere tale per sentirsi così, infatti molti ancora lo accusano di aver agito in collaborazione con associazioni mafiose e secondo la procura generale serve una valutazione più approfondita.
Nel corso dell’udienza nel Tribunale di Catania, gli avvocati difensori di Lombardo hanno evidenziato come l’estraneità dell’assistito ai fatti contestati sia stata largamente dimostrata, al contrario delle accuse che invece non hanno prove.
Con queste motivazioni circa l’inammissibilità del ricordo contro l’assoluzione, la Cassazione ha approvato dopo un lungo iter giudiziario, il proscioglimento dalle accuse che comunque rimarranno una macchia indelebile nella carriera di Lombardo.
“Provo sollievo, ma allo stesso tempo tanta amarezza. sono stato molto attaccato specialmente dai media”.
ha detto il diretto interessato mentre i suoi legali si sono detti soddisfatti del risultato e di aver posto finalmente la parola fine a una vicenda giudiziaria molto pesante per Lombardo.
La vicenda giudiziaria
Raffaele Lombardo ha guidato la presidenza della Regione Sicilia dal 2008 al 2012, anno in cui si è dimesso proprio per poter affrontare al meglio lo scandalo che lo stava colpendo.
Tornerà in politica nel 2017, precisamente nel partito che lui stesso aveva formato, ovvero il Movimento per le Autonomie, dopo l’assoluzione dalle accuse.
Il concorso in associazione mafiosa è l’accusa formulata nel 2010, quando Lombardo venne indagato insieme al fratello Angelo a diversi amministratori locali, dalla Procura.
Si indagava su un suo legame con la mafia, alla quale avrebbe chiesto aiuto per le elezioni regionali del 2008. Ad accusarlo furono alcuni pentiti ma al vaglio degli inquirenti c’erano anche molte intercettazioni ambientali e telefoniche.
Nel 2011 arriva poi l’accusa del voto di scambio e da lì in poi son anni duri per Lombardo perché affronta un periodo di reclusione, l’interdizione degli uffici pubblici e un anno di libertà vigilata.
Oggi tutto questo è un incubo passato perché la difesa è riuscita a dimostrare che Lombardo non ha avuto a che fare con la criminalità ma ancora ci sono molti scettici.