La CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, esprime chiaramente la sua opinione circa il decreto legge relativo la gestione dei flussi migratori. Il Monsignor GianCarlo Perego si è fatto da portavoce presso le Commissioni parlamentari Affari costituzionali e trasporti, intervenendo sulla questione.
Il Monsignor Perego, Presidente della Fondazione Migrantes, ha espresso che l’unica soluzione riguardo il decreto legge sui migranti sarebbe la sua abrogazione.
La Conferenza Episcopale Italiana ha espresso il suo punto di vista circa la questione migranti, grazie all’intervento di Monsignor Giancarlo Perego, Presidente della Fondazione Migrantes, il quale si è fatto da portavoce presso le Commissioni parlamentari Affari costituzionali e trasporti:
“Vista la situazione della crescita di arrivi e di salvataggi via mare di migranti provenienti da almeno 60 Paesi del mondo, molti dei quali in situazione di guerra, di conflitti internI, dal decreto legge ci saremmo aspettati nuovi impegni e nuove norme per la tutela e la protezione o il rimpatrio dei migranti salvati nel Mediterraneo”.
Queste sono state le dichiarazioni del Monsignor Perego durante il suo intervento in merito al decreto legge del 2 gennaio 2023. Lui, che presiede la Commissione CEI, dice che la chiesa si sarebbe aspettata in merito alla questione delle norme più rigide e severe, ponendo di più l’attenzione sul rinnovo del memorandum con la Libia piuttosto che sull’azione delle Ong.
La CEI dice la sua apertamente circa la questione migranti e il decreto legge del 2 gennaio 2023. Il suo portavoce è il Monsignor Giancarlo Perego, il quale oltre a presiedere la commissione della Conferenza Episcopale Italiana e anche il Presidente della Fondazione Migrantes.
“il decreto non fa riferimento ai veri problemi che richiamano gli arrivi dal Mediterraneo: una attenzione all’accoglienza sull’isola di Lampedusa”.
Queste sono state le sue parole presso le Commissioni parlamentari Affari costituzionali e trasporti, il quale sostiene che il nuovo decreto legge abbia aggravato alcune regole in contraddizione con le linee guida sul trattamento del soccorso in mare.
Perego, inoltre, sostiene che l’unica soluzione migliore al momento sia l’abrogazione di tale decreto, perché non da importanza al rafforzamento di forme di tutela sanitaria dei migranti sbarcati e indebolisce il principio costituzionale della sussidiarietà.
“il decreto non ha nessun valore aggiunto, anzi peggiora la situazione in ordine all’obbligo del salvataggio in mare dei migranti, alla loro tutela e protezione, generando insicurezza dei migranti in pericolo”.
Continua Monsignor Giancarlo Perego con il suo intervento, affermando come lo Stato dovrebbe favorire l’obbligo di salvataggio dei migranti e la loro tutela piuttosto che indebolire tale tesi.
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