Durante i prossimi mesi e, addirittura, nei prossimi anni, potrebbe diventare davvero spietata la concorrenza per il Gnl.
Si tratta di una situazione che porterà numerosi svantaggi al costo del gas sia in Europa che in Italia.
Attualmente stiamo assistendo ad una diminuzione del costo del gas naturale in Europa poiché da una parte è crollata molto la domanda mentre dall’altra ci troviamo di fronte anche ad un’attenuazione della crisi energetica per quanto riguarda un livello regionale.
Da una parte potrebbe sembrare che queste sono buone notizie per l’Europa anche se in realtà, la verità che si nasconde dietro queste informazioni è ben diversa. In base a come afferma Money.it, la nazione di cui dovremmo avere più paura non è quella russa bensì quella cinese.
E’ molto probabile che le forniture di carburante dei vari Paesi europei tra non molto possano ricevere un duro colpo a seguito dell’aumento della domanda cinese molto più alta di quanto si era previsto nel 2023 piuttosto che da una conseguenza del blocco totale proveniente dalla Russia.
In poche parole, nei prossimi mesi e anche nei prossimi anni potrebbe capitare che la concorrenza per il Gnl diventi sempre più spietata. Una situazione che potrebbe portare numerosi svantaggi al costo del gas sia in Italia che in Europa.
Alla luce di queste informazioni, ciò che preoccupa di più è il ruolo che ha Pechino. Da una parte infatti la domanda cinese risulta essere una grande incognita anche se è presente uno scenario rialzista il quale potrebbe causare, durante il 2023, un aumento del 35% delle importazioni di gas naturale liquefatto.
Questo è ciò che potrebbe accadere nel caso in cui i costi diminuissero ancora di più e l’economia della Cina riuscisse ad espandersi molto più velocemente. In questo modo si andrà ad aumentare la concorrenza globale per quanto riguarda il carburante e vedere così una conseguente risalita dei prezzi, molto più alti di quelli che abbiamo dovuto sopportare la scorsa estate.
Durante il periodo del covid, ossia in quel momento in cui le restrizioni hanno pesato molto, la Cina ha dato un freno alla domanda di energia del 2022 aiutando così l’Europa nell’importazione del Gnl.
Poiché questo è stato inverno è stato molto mite e quindi siamo riusciti a ottenere un risparmio energetico, il nostro continente è riuscito a sopravvivere alla stagione del riscaldamento con gli acquisti di gas naturale liquefatto. In questo modo i flussi di gas russo sono stati molto più bassi ed hanno causato una diminuzione del costo del gas che ha superato l’80%.
La Cina sta vivendo attualmente una crescita economica molto rapida la quale potrebbe provocare un aumento del fabbisogno di carburante. In base a ciò che afferma l’Aie, il totale consumo di gas della Cina potrebbe subire un rimbalzo del 7% durante il 2023.
Ed è per questo motivo che i funzionari dell’Unione Europea insieme a quelli dell’Aie hanno voluto fare un avviso secondo il quale resta di fondamentale importanza la disciplina dei consumi proprio perché la Russia fornisce una quantità inferiore di gas.
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