La Cina ha deciso di riaprire completamente al turismo post-Covid e ricomincerà a lasciare i visti per gli stranieri a partire dal prossimo 15 marzo 2023.
Ad annunciarlo è stata l’ambasciata cinese presente a Washington, con questa decisione la Cina elimina una delle ultime restrizioni che ancora erano entrate in vigore dall’inizio della pandemia da Covid-19.
La Cina elimina tutte le restrizioni legate al turismo post-Covid e tornerà a rilasciare i visti
Con un annuncio effettuato dall’ambasciata cinese presente a Washington la Cina ha voluto comunicare al mondo che la nazione è pronta ad eliminare una delle ultime restrizioni presenti nel Paese.
Infatti a partire dal 15 marzo 2023 tutte le misure post-Covid prese durante la pandemia da Covid-19 e relative al settore turistico verranno eliminate, compresa anche quella del rilascio dei visti.
A partire da quella data perciò verranno nuovamente rilasciati visti per gli stranieri che vogliono entrare nel Paese, ma non solo. Infatti la nazione cinese ha anche reso noto che i visti che furono rilasciati prima di marzo 2020 torneranno ad essere validi.
Marzo 2020 è la data in cui la Cina scelse di chiudere i confini e di non permettere più agli stranieri di entrare, ed è anche la data in cui scelse di non rilasciare più visti per gli stranieri.
La Cina è una delle ultime nazioni a riaprirsi al turismo, molte nazioni, quasi tutte, hanno iniziato a liberarsi dei “vincoli” post-Covid già da moltissimi mesi.
Invece da Pechino hanno iniziato a eliminare la dura politica “Zero Covid”, messa in campo per contrastare la pandemia, solo a fine del 2022.
L’eliminazione delle norme è iniziata nel momento in cui la popolazione stessa, ossia la popolazione cinese, ha iniziato a ribellarsi contro alcune delle restrizioni in vigore sul territorio.
Nel periodo di novembre 2022 le manifestazioni che hanno coinvolto le principali città cinesi avevano lo scopo di chiedere maggiore libertà e anche le dimissioni dell’attuale Presidente Cinese Xi Jinping.
La situazione vista nei mesi scorsi in Cina è stata una delle più grandi opposizioni al governo comunista, messo in atto dalla popolazione, come non si erano mai viste da molto tempo.
In particolare potremmo dire che un dissenso così forte e un’opposizione così marcata non si vedevano dal periodo della rivolta a Tiananmen che avvenne nel 1989.
La situazione Covid in Cina
Nei scorsi mesi la situazione Covid in Cina aveva particolarmente allarmato le nazioni di tutto il mondo, questo perché nel territorio si registravano numeri altissimi sia tra i contagi che tra i morti.
Molto timore c’era in occasione del capodanno cinese che si è concluso il 05 febbraio 2023 e che ha visto decine di milioni di persone spostarsi non solo all’interno del Paese ma anche al di fuori.
Si temeva infatti che i numeri potessero ulteriormente salire, cosa che però non è avvenuta. Oggi i contagi in Cina sono in netto calo così come i decessi.
La situazione cinese si è perciò adeguata a quella di tante altre realtà presenti al mondo, come in Italia dove il Covid continua a registrare numeri in discesa.
Massimo Ciccozzi, epidemiologo, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Sole 24 ore affermando che il Covid in questo momento è diventato un endemia, non solo per i numeri che sono sempre più in calo ma anche per i sintomi che risultano essere molto leggeri.
L’epidemiologo però ha precisato che questo non vuol dire che bisogna abbassare la guardia, soprattutto davanti a persone anziane, a persone con patologie pregresse e alle categorie più fragili che devono continuare a fare attenzione.
Al momento non c’è da preoccuparsi perciò neanche della nuova variante Kraken che nei mesi scorsi aveva messo il mondo in allarme.