La partecipazione della Cina all’incontro del G20 sul turismo, previsto nel contestato territorio himalayano del Kashmir, è stata annullata. Le autorità di Pechino e quelle del Pakistan hanno criticato l’India per aver organizzato l’evento in una regione a maggioranza musulmana, che ha visto una lunga disputa tra l’India e il Pakistan.
Il governo indiano e quello pakistano rivendicano entrambi il controllo dell’intera regione del Kashmir, ma governano soltanto su alcune parti di essa e la contesa di questo territorio ha generato accesi scontri. Le due nazioni hanno combattuto ben tre guerre per il Kashmir, sin dalla loro indipendenza dal Regno Unito nel 1947.
La Cina ha dichiarato che non parteciperà al G20
L’India, in qualità di presidente del G20 per questo evento, ha organizzato diversi incontri in tutto il paese in preparazione del vertice di Nuova Delhi, previsto per settembre. Tuttavia, la decisione di organizzare uno di questi incontri in una regione contesa come il Kashmir ha sollevato le critiche da parte di Cina e Pakistan.
Il portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato venerdì che la Cina è categoricamente contraria a qualsiasi tipo di incontro del G20 nel territorio conteso e che non parteciperà a tali riunioni.
Le relazioni tra indiane e pakistane sono saltate nel 2019, quando il governo indiano ha modificato lo status dell’ex stato di Jammu e Kashmir, ponendo fine allo stato speciale e trasformandolo in un territorio federale. Questa mossa ha comportato la divisione dello stato in due territori federali separati Jammu Kashmir e Ladakh.
È importante notare che una parte consistente del Ladakh, che si trova nella regione del confine tra India e Cina, è sotto il controllo di Pechino. Ciò ha creato ulteriori tensioni tra i due paesi asiatici.
La regione del Kashmir controllata dall’India è stata teatro per decenni di una ribellione che mirava all’indipendenza o alla fusione con il Pakistan, con decine di migliaia di civili, soldati e ribelli hanno perso la vita nel conflitto.
Oltre a ciò, i rapporti tra India e Cina sono peggiorati notevolmente dopo lo scontro militare avvenuto nel 2020 nella regione del Ladakh, in cui sono stati uccisi 24 soldati.
Nonostante queste tensioni Srinagar, la capitale estiva di Jammu e Kashmir, ospiterà una riunione del gruppo di lavoro sul turismo per i membri del G20.
Il governo indiano ha respinto l’obiezione della Cina, affermando che ha il diritto di tenere riunioni sul proprio territorio. Venerdi le autorità Indiane hanno dichiarato che la pace e la tranquillità al confine sono essenziali per mantenere normali legami con Pechino.
Il primo ministro indiano, Narendra Modi ha inoltre affermato che il rapporto tra i due vicini, entrambi dotati di armi nucleari, può basarsi solo sul rispetto, la sensibilità e l’interesse reciproco. Questi commenti rappresentano una rara articolazione della posizione di Nuova Delhi rispetto alla Cina, da quando i rapporti tra i due paesi si sono deteriorati nel 2020.
La reazione dell’india in merito alla sicurezza adottata per il vertice
Nikkei Asia ha riposato che prima della sua partecipazione al vertice del G7 in Giappone, il primo ministro indiano Modi ha dichiarato che l’India è pienamente preparata e impegnata a proteggere la sua sovranità e dignità.
Il vertice del G20 sul turismo si terrà presso un luogo ben sorvegliato sulle rive del lago Dal a Srinagar, dove la sicurezza è stata rafforzata per prevenire possibili attacchi terroristici durante l’evento. Venerdì, commando indiani d’élite pattugliavano le strade di Srinagar e le strade che conducono al luogo dell’incontro sono state oscurate e illuminate con i colori della bandiera nazionale indiana per mostrare il “ritorno alla normalità e alla pace” nella regione, secondo le autorità locali.
L’India ha promosso attivamente il turismo nella regione del Kashmir, e più di un milione di cittadini indiani hanno visitato la regione lo scorso anno. L’industria del turismo è un’importante fonte di reddito per la regione, che ha subito una forte contrazione a causa della ribellione e del conflitto a cui la regione è stata sottoposta negli anni passati. La situazione di sicurezza nella regione rimane ancora delicata e vi sono state occasioni in cui il turismo è stato interrotto a causa di episodi di violenza e di instabilità politica.
La sicurezza dei turisti è una delle principali preoccupazioni delle autorità indiane nella regione del Kashmir. Sono state adottate numerose misure di sicurezza per garantire che i turisti possano godere della loro visita in modo sicuro e tranquillo.
Le autorità locali e le forze di sicurezza indiane hanno intensificato la loro presenza nella regione e hanno aumentato i controlli di sicurezza in vari punti sensibili e luoghi turistici. Sono state istituite postazioni di controllo stradale e sono state organizzate pattuglie di sicurezza in tutta la regione.
La zona è considerata proficua dalle autorità che hanno iniziato un percorso atto a riportare la calma in un luogo notoriamente teatro di dispute e disaccordi.
Inoltre i turisti sono stati invitati a seguire alcune linee guida di sicurezza durante la loro visita, come evitare di avventurarsi in aree isolate o sconosciute senza una guida locale, evitare le manifestazioni e le folle, e rispettare le leggi locali.
Il governo indiano hanno anche messo a disposizione dei turisti un numero verde dedicato per segnalare eventuali problemi o emergenze durante la loro visita nella regione del Kashmir.