A chi non è mai capitato di imprecare o dire qualche brutta parola contro il proprio partner, il datore di lavoro oppure a causa di una giornata storta? Le parolacce sono all’ordine del giorno e una ricerca ha rilevato le città dove se ne dicono di più.
La classifica in questione è stata elaborata da una piattaforma globale di apprendimento delle lingue, la Preply, prendendo come campione 1558 persone residenti in 19 città dello Stivale.
Tra le tante ricerche che ogni anno si effettuano, la Preply, azienda statunitense per l’apprendimento delle lingue, ha voluto porre l’attenzione sulle parolacce, quante se ne dicono e quali sono le città dove s’impreca di più.
Lo studio ha preso come campione oltre 1500 persone residenti in 19 città di tutta Italia, da Nord a Sud. Secondo la ricerca, le regioni dove viene utilizzata una brutta parola di troppo sono il Veneto e la Lombardia. Venezia, infatti, oltre a essere conosciuta come la città dell’amore dell’Italia settentrionale è anche quella dove s’impreca di più, con circa una media di 19 parolacce al giorno.
Brescia e Padova, invece, detengono il titolo di 17 imprecazioni quotidiane; al terzo posto il capoluogo ligure, Genova, con una media di 14 parolacce al giorno.
Dalla ricerca è emerso che le prime tre città dove s’impreca di più sono nelle regioni del nord Italia. La città di Messina, invece, si classifica al quarto posto con una media di 14 parolacce al giorno.
Taranto risulta essere la città dove si dicono meno imprecazioni, con una media di 5 al dì. La Preply, l’azienda statunitense che ha condotto lo studio, tiene a precisare che nella ricerca non ha inserito le bestemmie, ma solamente le parolacce “pure”.
Le 1558 persone che sono state prese come campione per lo studio in questione hanno affermato i motivi per i quali imprecano: il 21% di loro ha spiegato che si scagliano contro la propria persona, il 17% invece, senza alcun motivo preciso, quindi la parolaccia viene utilizzata come un intercalare.
Gli italiani hanno anche affermato di prendersela con i propri partner, i collaboratori da un punto di vista lavorativo, gli sconosciuti, i fratelli ma anche i genitori seppur una piccola parte, circa il 5.5%.
Dalla ricerca è emerso che gli uomini sono quelli meno virtuosi, rispetto il gentil sesso; da un punto di vista anagrafico i giovani con una età compresa tra i 16 e i 24 anni sono più propensi a dire qualche brutta parola.
Inoltre, dal campione in analisi è stato dedotto che più aumenta l’età e meno espressioni volgari si dicono: i soggetti tra i 25 e 44 anni dicono una media di 8 o 9 parolacce al giorno, gli over 55, invece, meno di 4.
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