Secondo la classifica Istat 2015 delle regioni italiane dove si legge di più, al Nord della penisola è concentrato il maggior numero di lettori: quasi la metà della popolazione, infatti, ha letto almeno un libro durante l’anno appena trascorso. Come per gli anni scorsi, dunque, anche per il 2015 il rapporto Istat sulla produzione e la lettura dei libri in Italia dimostra (purtroppo) il ‘ritardo storico’ del Sud rispetto al Nord, dove il 48% della popolazione ha affermato di avere una buona confidenza con la lettura, contro il 28,8% del Meridione d’Italia e il 33% delle Isole.
Leggere, dunque, sembra non essere una delle abitudini preferite dagli italiani, perlomeno dai residenti nel Sud. Il rapporto Istat sulla lettura in Italia nell’anno 2015, infatti, conferma il primato negativo di Campania, Puglia e Calabria, le regioni italiane dove si legge di meno, contro Trentino e Valle d’Aosta, dove invece si legge di più.
Ma la ‘geografia’ dei lettori italiani emersa dal rapporto Istat, stabilisce anche un altro dato importante, ovvero come il ‘non lettore‘ sia indissolubilmente legato al contesto territoriale di appartenenza: oltre al primato delle regioni del Nord, dai dati Istat emerge che si legge di più nelle aree metropolitane, dove i lettori superano il 50% di unità, contro il 38% nei comuni con meno di 2mila abitanti. Non solo: dai dati emerge che è la popolazione femminile ad avere maggiore confidenza con i libri – sono lettrici il 48% circa delle donne, i maschi invece raggiungono a stento il 35% – mentre la fascia d’età dove si legge di più è quella compresa tra i 15 e i 17 anni d’età. Più si va avanti con gli anni, dunque, più sembra diminuire l’interesse verso la lettura.
Anche il contesto familiare è un’altra variabile determinante: si stima infatti, che legga il 66% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 30%di quelli i cui genitori non sono avvezzi alla lettura.
Il rapporto Istat sulle abitudini degli italiani rispetto ai libri e alla lettura inoltre conferma ancora una volta come i ‘non lettori‘ rappresentino oltre la metà della popolazione, in 14 delle 20 regioni italiane: è la Campania (col 71%) la regione dove in assoluto si legge di meno, seguita dalla Puglia (70,2%) e dalla Calabria (69,3%); al contrario il Trentino Alto Adige (col 41,9%), la Valle d’Aosta (47%) e il Friuli Venezia Giulia (47,9%) sono le regioni dove si legge di più.
Sono ormai più di dieci anni che, stando alle classifiche Istat, gli italiani poco amanti della lettura rimangono ben saldi al 60 per cento dell’intera popolazione, confermando nel tempo quei fattori che determinano la scarsa propensione verso i libri: la maggior parte dei ‘non lettori’, infatti, è composta da persone con uno scarso livello d’istruzione, che vivono in piccoli centri (soprattutto del Sud) e con una possibilità di reddito piuttosto ridotta.
Di seguito, la classifica Istat delle regioni italiane dove si legge di più, in base alla percentuale dei ‘non lettori‘:
Trentino-Alto Adige (41,9%)
Valle d’Aosta (47,0%)
Friuli-Venezia Giulia (47,9%)
Lombardia (48,3%)
Liguria (49,3%)
Veneto (49,7%)
Piemonte (50,4%)
Toscana (50,5%)
Emilia-Romagna (52,8%)
Lazio (53,1%)
Umbria (54,5%)
Sardegna (56,6%)
Marche (56,7%)
Abruzzo (61,3%)
Molise (63,5%)
Sicilia (68,3%)
Basilicata (68,7%)
Calabria (69,3 %)
Puglia (70,2 %)
Campania (71,0%)