L’Italia è un paese proiettato verso la crescita, la più alta fra le maggiori potenze economiche europee. Ad affermarlo è stato il commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, in una conferenza stampa.
Anche se, dal suo punto di vista, Bruxelles vede il deficit Italia al 4,5% nel 2023 e il debito al 140,4%, le previsioni per la nostra crescita sono ottimistiche.
“Nell’anno in corso proiettiamo per l’Italia la crescita più alta tra le maggiori economie europee, credo che non avvenisse da molto tempo” – sono state queste le parole con le quali Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, ha dato uno sguardo al nostro Paese. In questi ultimi tre anni, l’Italia è cresciuta del 12% e ciò è stato estremamente significativo, visto che usciva da una crisi che l’aveva fatta calare del 9%.
Tutto questo ha, così, portato la Commissione Europea a rivedere al rialzo le stime di crescita attese per l’Italia. Saranno dell’1,2% nel 2023, e dell’1,1% nel 2024. Ma, se davanti a delle stime di crescita, c’è anche chi come la stessa Commissione Europea spera e aspetta che il debito italiano, in questo 2023, si riduca al 4,5% nel 2023 e al 3,7% nel 2024, visto che il nostro indebitamento pubblico è atteso al 140,4% nel 2023 e al 140,3% nel 2024.
Cifre esorbitanti e troppo alte per il nostro paese. Un momento ed un periodo di crescita non solo per l’Italia ma per l’intera eurozona. È stimata, infatti, una crescita all’1,1% per il 2023 e, per il 2024, all’1,6% per tutta l’eurozona.
A preoccupare, però, c’è anche l’inflazione e le persistenti pressioni dei prezzi previsti ancora al rialzo dalla Commissione Europea: al 5,8% nel 2023 e al 2,8% nel 2024. Ci sono, però, parole incoraggianti da parte dello stesso Gentiloni: “L’economia dell’Ue ha evitato la recessione. Si è espansa nel primo trimestre e continuerà a crescere moderatamente. I fattori chiave alla base di questa previsione vanno in direzioni opposte: da un lato, il calo dei prezzi dell’energia e la tenuta del mercato del lavoro e, dall’altro, l’inasprimento delle condizioni finanziarie” – ha affermato.
“L’inflazione complessiva si sta riducendo rapidamente, ma l’inflazione core (ovvero quella che esclude le componenti di energia e alimenti non lavorati) rimane elevata” – spiega, ancora, Gentiloni.
A quanto serviranno i fondi del PNRR per i singoli paesi, fra i quali soprattutto l’Italia? “L’assorbimento del Pnrr è destinato ad accelerare quest’anno e il prossimo […] e dovrebbe aumentare dallo 0,3% del pil nel 2022 a circa lo 0,4% del pil sia nel 2023 che nel 2024. Nel periodo 2021-24, la spesa finanziata dalle sovvenzioni del Pnrr dovrebbe essere superiore al 3,5% del pil in Spagna e Grecia, superiore al 3% in Croazia e Portogallo, intorno al 2,5% in Slovacchia e Italia” – ha dichiarato Gentiloni.
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