La Commissione europea ha bocciato il tetto al contante e l’obbligo all’utilizzo del Pos sopra i 60 euro

Ci ha pensato la Commissione europea a spegnere tutte le polemiche che sono nate in Italia per la legge di bilancio che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre. Da Bruxelles, infatti, hanno bocciato le misure per l’innalzamento al tetto del contante, che il governo di Giorgia Meloni voleva fissare a 5000 euro, ma anche l’obbligo all’utilizzo del Pos solo sopra i 60 euro.

Gentiloni
Paolo Gentiloni – Nanopress.it

Nel parere, che tutto sommato può considerarsi positivo, la Commissione europea ha bocciato anche la cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1000 euro relativi al 2000-2015, i cosiddetti condoni, ma anche i nuovi regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022. Per il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il governo ha “smentito i gufi nazionali“, entusiasmo anche da parte della presidentessa del Consiglio. Attaccano, invece, dal terzo polo, soprattutto la senatrice ex forzista Maria Stella Gelmini.

Il parere della Commissione europea sulla legge di bilancio dell’Italia

Era atteso per oggi il parere della Commissione europea sulla legge di bilancio che, entro il 31 dicembre, il Parlamento dovrà approvare, e puntuale come un orologio è arrivato. Dal governo di Giorgia Meloni, la prima presidentessa del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, possono tirare un sospiro di sollievo perché, tutto sommato, da Bruxelles hanno espresso un giudizio positivo, soprattutto per quanto riguarda gli orientamenti di bilancio che erano contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022.

Ma non è tutto oro quello che luccica, e assieme ai complimenti per le ipotesi macroeconomiche, sia per il 2022, sia per il 2023, che sono ritenute “plausibili“, così come “l’impatto di bilancio fiscale” della Commissione è “sostanzialmente in linea con quella del governo“, ci sono state anche delle tirate di orecchie all’Italia, specie per quanto riguarda il mancato rispetto degli obiettivi di progresso fiscale, e quindi la lotta all’evasione e l’accelerazione sul fronte dei pagamenti fiscali.

Nello specifico, ha detto il commissario per l’Economia, il nostro Paolo Gentiloni, da bocciare e quindi rivedere ci sono le disposizioni che innalzano il tetto per l’utilizzo del contante a 5000 euro a partire dal 2023, i cosiddetti “condoni fiscali” che cancellano i debiti inferiori a 1000 euro contratti dal 2000 al 2015, l’obbligo all’utilizzo del Pos per i pagamenti sopra i 60 euro, e “il rinnovo con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022“.

Gentiloni von der Leyen
Paolo Gentiloni e Ursula von der Leyen – Nanopress.it

L’ex premier, però, ha sottolineato il “giudizio complessivo positivo con alcuni rilievi critici“. L’invito dell’Unione europea all’Italia era “in sostanza di tenere sotto controllo la spesa corrente in un periodo come questo caratterizzato da alta inflazione e dalla stretta della politica monetaria e questa raccomandazione di prudenza è stata percepita dal governo“.

Nei saldi, ha continuato Gentiloni, si è rispettato di “tenere sotto controllo la spesa corrente, in un periodo caratterizzato da alta inflazione e di stretta nella politica monetaria“. Tra gli aspetti positivi, gli impegni di spesa per investimenti, legati alla transizione verde e all’innovazione tecnologica.

Le reazioni del governo al parere della Commissione

E nonostante, quindi, alcune parti, di fatto quelle più criticate dalle opposizioni, siano state bocciate, dal governo hanno comunque salutato con favore il parere della Commissione. A commentarlo in una nota è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze, il leghista Giancarlo Giorgetti: “La Commissione ha promosso la nostra manovra giudicandola ‘in linea’: l’Italia è quindi inserita nella metà dei paesi europei che sono dalla parte giusta. Questo risultato è una grande soddisfazione“. “Abbiamo smentito i gufi nazionali: serietà e responsabilità pagano e continueranno a essere alla base di ogni nostra decisione“, ha aggiunto e concluso il titolare del Mef.

Anche Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del programma di governo, ha accolto con favore il giudizio parzialmente positivo che è arrivato dalle istituzioni europee: “È la conferma dell’ottimo lavoro svolto dal ministro Giorgetti e da tutto il governo. L’Italia è sempre più solida e credibile nel contesto europeo“.

Giorgetti Meloni
Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni – Nanopress.it

Un commento al parere, poi, l’ha espresso anche la presidentessa del Consiglio, ritenendo sé stessa e il governo “particolarmente soddisfatti“, perché la “valutazione positiva conferma la bontà del lavoro” che stanno portando avanti dall’esecutivo sottolineando anche “la solidità della manovra economica” e ribadendo “la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell’interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese“, ha detto Meloni.

Dalle fila dell’opposizione, però, qualcuno si è anche reso conto che sono state rese evidenti delle falle. Maria Elena Gelmini, ora senatrice di Azione e quindi del terzo polo, ma in passato ministra dei governi di Silvio Berlusconi in quota Forza Italia, ha fatto sapere in una nota che “sulla legge di bilancio il governo avrebbe dovuto fare tesoro delle critiche costruttive e delle proposte di chi, pur dall’opposizione, ha cercato di migliorare il contenuto di una manovra senza visione e vere riforme“.

Le critiche, infatti, “erano ampiamente prevedibili” e già erano state rese note da chi non siede tra le fila della maggioranza, la stessa che è diventata il pretesto per andare incontro a una parziale bocciatura perché, ha spiegato Gelmini, la scelta di “distribuire contentini ai partiti alleati con misure di scarsa portata e in buona parte sbagliate, ha prodotto questi risultati“. Di tempo per aggiustare il tiro, ha concluso, ce n’è ancora, “seppur pochissimo”, ma prima dal governo dovrebbero “attivarsi per un ravvedimento operoso, ma finora purtroppo non sono arrivati segnali in tal senso“.

In questo senso ha risposto Francesco Lollobrigida, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare: “È giusto leggerla in maniera attenta, il giudizio sostanzialmente positivo è un buon punto di partenza cercheremo di comprenderlo, rispetto alle critiche eventualmente mosse su alcuni aspetti particolari, se ragionevoli probabilmente arriveremo a modifiche e se invece le considereremo meno ragionevoli magari saranno oggetto di ulteriori interlocuzioni“, ha detto a margine dell’assemblea di Confagricoltura a quanti gli chiedevano rispetto all’accoglimento della manovra e su come il governo risponderà ai rilievi della commissione Ue.
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