La Commissione europea lavora sul nuovo meccanismo di solidarietà obbligatoria per i migranti. La riunione Ue sull’accoglienza che punta a mettere d’accordo, con fatica, gli Stati membri.
L’idea, secondo quanto emerso in queste ore, – ancora non ufficiale – sarebbe quella di fare pagare ad ogni Stato che non darà disponibilità ai ricollocamenti dei migrati, 22mila euro a migrante. In caso di rifiuto dovranno infatti o pagare i costi per l’accoglienza o favorire i rimpatri dei non ammissibili per l’asilo. Polonia e Repubblica Ceca si sono già espressi in maniera negativa su questa proposta, mentre i Med5 rimangono perplessi. L’8 è attesa una riunione in Commissione dei ministri degli Interni per discutere della vicenda.
Ue, si pensa a un nuovo meccanismo di solidarietà per i migranti
L’Ue riflette sulla questione migranti e nelle prossime settimane alcune riunioni a Bruxelles tratteranno un nuovo argomento. Sul tavolo, per gli Stati membri, ci sarà ancora il tema della solidarietà. La volontà sarebbe quella di favorire l’accoglienza, tramite un vero e proprio pagamento in caso di non accoglienza. Si parla al momento di 22mila euro, come scrive stamani La Stampa. Una cifra ancora non ufficiale che ha già fatto storcere il naso a qualche Paese.
Dunque, per ogni migrante non ricollocato lo Stato dovrebbe pagare 22mila euro. La Commissione europea starebbe lavorando su questa ipotesi, per cercare di mettere d’accordo gli Stati su un nuovo meccanismo di solidarietà “obbligatoria“.
Un nuovo patto che coinvolgerà le migrazioni e i richiedenti asilo. Gli Stati in caso di emergenza dichiarata dalla Commissione europea, dovranno dare la loro disponibilità ai ricollocamenti dei migranti, qualora questo non avvenga dovranno favorire il rimpatrio dei non ammessi, di chi non potrà richiedere l’asilo oppure pagare per l’accoglienza, una parte della quota, i 22mila già citati. Tale proposta è stata respinta da Repubblica Ceca e Polonia, ma nemmeno i Paesi del Mediterraneo sembrano entusiasti.
L’8 giugno ci sarà una riunione dei ministri degli Interni: Polonia e Repubblica Ceca contrari alla proposta
La polemica, mossa da Polonia e Repubblica Ceca, è stata il paragone con l’Ucraina. Ogni Stato, fanno notare soprattutto i polacchi, per un rifugiato proveniente dal paese invaso infatti riceve 200 euro di fondi europei, poi ne rischierebbe 22mila per i migranti respinti.
L’8 giugno si terrà a Lussemburgo una riunione dei ministri degli Interni degli Stati Membri molto importante. In quella sede dunque la proposta verrà esaminata in maniera dettagliata. Ancora contraria ma meno dura la reazione della Repubblica Ceca, che promette in ogni caso di alzare un muro. Così come Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna non sarebbero entusiasti della proposta.
Fonti diplomatiche europee parlano di sotto stime in ogni caso, per quanto riguarda la cifra dei 22mila euro. Nulla è ancora deciso, ovviamente, ma l’obiettivo è quello di equilibrare dando fiato ai Paesi che ospitano e aiutare i migranti in difficoltà.
Una cifra, secondo i vertici Ue, che dovrà servire non come vera e proprio multa, ma che non dovrà nemmeno essere talmente bassa da lasciare indisturbati i Paesi nella redistribuzione.