Dall’Unione Europea arriveranno aiuti concreti per l’emergenza siccità e alluvioni, per l’Italia è previsto un pacchetto da 60 milioni.
In totale, per gli Stati membri verranno disposti 330 milioni di euro per aiutare gli agricoltori in questa emergenza importante e uno degli aiuti più consistenti è proprio quello verso il nostro Paese, secondo beneficiario dopo la Spagna, a cui andranno 81 milioni di euro per la forte siccità che l’ha colpita.
Nelle prossime ore la Commissione Europea presenterà al Comitato sull’organizzazione comune dei mercati, una proposta molto importante che riguarda un consistente pacchetto di aiuti stanziato per i Paesi membri, la fine di aiutare gli agricoltori in questa crisi dovuta alla siccità e alle alluvioni che stanno decimando campi e terreni.
Tale proposta segue una richiesta ben precisa fatta da alcune capitali europee come Parigi, Roma, Lisbona e Madrid, rappresentanti di Paesi in cui nell’ultimo anno i fenomeni estremi legati al clima si sono moltiplicati in modo violento, distruggendo i campi coltivati e creando danni importanti, specialmente se ci focalizziamo sulle piccole realtà che vivono di attività come appunto l’agricoltura.
Un esempio lampante per l’Italia è il caso dell’Emilia Romagna ma si tratta solo del più estremo, ce ne sono stati molti altri di minore entità ma comunque che hanno portato danni. Così i Paesi membri hanno chiesto di avere accesso alla riserva di crisi Pac.
La Commissione Europea sembra aver accettato, dopo un’attenta valutazione di quello che è avvenuto a causa del meteo avverso, così proporrà un pacchetto di aiuto complessivo di 330 milioni di euro, ripartito in base all’entità dei danni, fra i diversi Paesi. Quello che riceverà di più è la Spagna a causa della grave siccità, a seguite c’è l’Italia, in cui determinante per decretare l’emergenza è stata la recente alluvione in Emilia Romagna.
L’alluvione in Emilia Romagna comprende una serie di eventi devastanti prodotti da un ciclone atlantico, rafforzato poi da uno mediterraneo. Questa condizione ha portato a straripamenti di fiumi, frane, piogge persistenti che hanno causato allagamenti e altri problemi durati quasi per l’intero mese di maggio.
Le concause vengono indicate dagli esperti in rapide e inusuali fusioni delle nevi e della siccità che avevano già colpito duramente l’Emilia Romagna durante l’inverno. La perturbazione ha interessato la regione ma anche alcune province delle Marche e tre comuni di Firenze, facenti parte della cosiddetta Romagna toscana.
I danni sono stati stimati per 9 miliardi di euro e sebbene il governo stia cercando di aiutare il più possibile la popolazione colpita, i fondi stanziati non sono ancora sufficienti e la prima tranche di 2 miliardi di euro è terminata in poco tempo. Il presidente della Regione Bonaccini si sta impegnando in prima linea per aiutare la regione, spingendo sulla nomina di un commissario per gestire l’emergenza ma prima ci deve essere una esatta quantificazione delle opere da effettuare e il presidente ne ha individuate alcune di primaria importanza.
Per questo ha chiesto che vengano stanziati 1,8 miliardi di fondi subito, anche se la stima dei danni complessiva sfiora i 9 miliardi. Questi soldi, secondo Bonaccini non servono nell’immediato, per lo meno non tutti. Una parte serve urgentemente invece per sistemare le strade e i fiumi prima che vengano i mesi autunnali, per evitare anche anche una piccola pioggia possa causare danni importanti.
“noi vogliamo collaborare con il governo ma abbiamo bisogno di risposte”.
Questo ha detto Bonaccini in un intervento a La7 alcuni giorni fa, premendo ancora una volta sulla nomina di un commissario. La cosa sta diventando troppo tardiva e sebbene Musumeci abbia detto che non c’è fretta, secondo il governatore della regione invece il commissario è fondamentale per par ricostruire velocemente le zone colpite.
Bonaccini ha anche sottolineato che in occasione della ricostruzione dopo il sisma che colpì l’Emilia nel 2012, il governo Monti stanziò 12 miliardi di euro che poi tornarono indietro con gli interessi nelle casse degli italiani, lo stesso deve accadere ora ma non bisogna aspettare oltre.
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