Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha suscitato la condanna dei gruppi per i diritti umani in seguito alla sua decisione di approvare l’invio di munizioni a grappolo in Ucraina. Questo tipo di armamento è stato ampiamente vietato da oltre 100 paesi, in quanto disperso su un’ampia area, può uccidere indiscriminatamente e costituisce una minaccia per i civili a lungo termine, specialmente i bambini, anche dopo la fine del conflitto.
La decisione di Biden è stata definita “non necessaria e un terribile errore” da un collega democratico, che ha espresso il suo dissenso al presidente Usa. Molti gruppi per i diritti umani hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che l’uso di munizioni a grappolo violi i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale e possono causare gravi danni ai civili.
Biden ha deciso di inviare munizioni a grappolo in Ucraina
È importante sottolineare che l’uso di munizioni a grappolo è considerato una pratica altamente controversa e che molti Paesi hanno firmato la Convenzione sulle munizioni a grappolo, impegnandosi a non utilizzare, produrre o trasferire questo tipo di arma. Pertanto, la decisione di Biden di approvare l’invio di munizioni a grappolo in Ucraina ha sollevato molte preoccupazioni e ha suscitato la critica dei gruppi per i diritti umani.
Washington e altre capitali occidentali hanno espresso timore riguardo la lentezza con la quale la controffensiva Ucraina procede e mentre sia già arrivati al 500esimo giorno di conflitto tra Mosca e Kiev. L’esercito ucraino ha precisato che le problematiche sorgono a causa del trinceramento degli avversari russi ma soprattutto a causa della loro superiorità in ambito militare e in particolar modo, riferendosi ai carri armati pesanti e all’artiglieria che limita l’avanzamento delle truppe ucraine.
I vertici del Pentagono hanno annunciato di aver deciso di inviare un nuovo pacchetto di aiuti militari a kiev pari ad 800 milioni di dollari ma, soprattutto, di aver deciso di inviare bombe a grappolo alle truppe ucraine.
Il consigliere alla sicurezza nazionale dell’amministrazione Biden Jake Sullivan ha dichiarato ai media durante una dichiarazione alla Casa Bianca: “Riconosciamo che le munizioni a grappolo creano un rischio di danni civili a causa di ordigni inesplosi.”
Sullivan ha spiegato: “Questo è il motivo per cui abbiamo rimandato la decisione il più a lungo possibile. Ma c’è anche un enorme rischio di danni civili se le truppe e i carri armati russi dovessero rovesciare le posizioni ucraine e prendere più territorio ucraino e soggiogare più civili ucraini perché l’Ucraina non ha abbastanza artiglieria”.
Ha aggiunto: “Questo è intollerabile per noi. L’Ucraina non userebbe queste munizioni in terra straniera. Questo è il loro paese che stanno difendendo. Questi sono i loro cittadini che stanno proteggendo e sono motivati a usare qualsiasi sistema d’arma che hanno in un modo che riduca al minimo i rischi per quei cittadini“.
La tempistica rappresenta una complicazione per Biden, che arriverà in Europa per partecipare ad un incontro della NATO a Vilnius, in Lituania, la prossima settimana. Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO, ha sottolineato venerdì che l’alleanza militare non prende posizione sulle munizioni a grappolo. A Bruxelles ha detto: “Quindi spetta a questi singoli alleati prendere quelle decisioni”.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno criticato duramente si sono scagliate contro la decisione di Biden di fornire munizioni a grappolo all’Ucraina, in quanto hanno spiegato che 149 civili innocenti hanno perso la vita sono rimasti feriti e mutilati nel 2021 a causa della tipologia di bomba secondo il cluster munition monitor.
Tra gli alleati usa emerge la posizione nettamente contraria alla decisione di Biden di Germania, Regno Unito e Francia che hanno firmato la convenzione delle Nazioni unite sulle munizioni a grappolo nel 2008. Chi non ha firmato il documento sono stati proprio Stati Uniti, Ucraina e Russia. questo perché secondo i tre paesi in determinati casi mostrati dagli eventi storici questa tipologia di fornitura militare è stata necessaria alle operazioni in atto.
Il leader dei democratici Biden ha anche affrontato un contraccolpo all’interno del suo stesso partito. Il membro del Congresso Ilhan Omar guiderà un emendamento al National Defense Authorization Act per proibire la vendita di munizioni a grappolo e in merito ha dichiarato: “Dobbiamo essere chiari: se gli Stati Uniti vogliono essere un leader sui diritti umani internazionali, non dobbiamo partecipare ad abusi dei diritti umani.”
Sostenendo inoltre: “Possiamo sostenere il popolo ucraino nella sua lotta per la libertà, opponendoci anche alle violazioni del diritto internazionale. Infatti, le vittime innocenti delle munizioni a grappolo saranno quasi esclusivamente civili ucraini. Invece di spacciare munizioni a grappolo, dovremmo fare tutto ciò che è in nostro potere per porre fine al loro uso”.
Venerdì la Germania ha confermato di non essere d’accordo all’invio di munizioni a grappolo in Ucraina, specificando che si opporrà.
Il portavoce del governo Steffen Hebestreit ha detto ai giornalisti a Berlino: “Siamo certi che i nostri amici statunitensi non abbiano preso alla leggera la decisione di fornire tali munizioni. Dobbiamo ricordare ancora una volta che la Russia ha già utilizzato munizioni a grappolo su larga scala nella sua guerra illegale di aggressione contro l’Ucraina”.
Le considerazioni emerse dopo la conferma del Pentagono Usa
L’esportazione di munizioni a grappolo Usa è vietata da una legge del 2009 che limita determinate tipologie di armi e munizioni, comprese le bombe a grappolo con tassi di fallimento superiore all’1%, che si applica sostanzialmente a tutte le forniture militari americane.
Biden tuttavia ha la capacità di poter revocare i divieti sulle munizioni, come ha fatto il suo predecessore Donald Trump nel gennaio 2021 per consentire l’esportazione della tecnologia delle munizioni a grappolo in Corea del Sud.
Sullivan ha dichiarato venerdì: “La Russia ha utilizzato munizioni a grappolo con alti tassi di guasto o fallimento tra il 30 e il 40%. In questo contesto, l’Ucraina ha richiesto munizioni a grappolo per difendere il proprio territorio sovrano. Le munizioni a grappolo che forniremmo hanno tassi di danno molto inferiori a quelli forniti dalla Russia, non superiori al 2,5%.”
Ha aggiunto: “L’Ucraina è impegnata negli sforzi di sminamento post-conflitto per mitigare qualsiasi potenziale danno ai civili e ciò sarà necessario indipendentemente dal fatto che gli Stati Uniti forniscano o meno queste munizioni, a causa dell’uso diffuso da parte della Russia di munizioni a grappolo”.
La deputata Betty McCollum del Minnesota ha descritto la mossa come “non necessaria e un terribile errore” aggiungendo: “Queste armi dovrebbero essere eliminate dalle nostre scorte, non scaricate in Ucraina”.
Il Pentagono ha spiegato che l’ultimo utilizzo massiccio delle bombe a grappolo è stato durante l’invasione in Iraq bel 2003. Tuttavia, le forze statunitensi le consideravano un’arma chiave durante l’invasione dell’Afghanistan nel 2001, secondo Human Rights Watch. Nei primi tre anni di quel conflitto. Le stime rivelano che le truppe statunitensi hanno utilizzato in Afghanistan oltre 1.500 bombe a grappolo durante il ventennio di missione sul suolo afghano.
Ha sostenuto quindi che la Russia ha utilizzato munizioni a grappolo con alti tassi di guasto o fallimento tra il 30 e il 40%, e che l’Ucraina ha richiesto munizioni a grappolo per difendere il proprio territorio sovrano. Ha anche affermato che le munizioni a grappolo, che gli Stati Uniti forniranno, avranno tassi di danno molto inferiori a quelli forniti dalla Russia, non superiori al 2,5% come sopra citato. Inoltre, ha sottolineato che l’Ucraina sta facendo sforzi di sminamento post-conflitto per mitigare qualsiasi potenziale danno ai civili, e che questi sforzi saranno necessari indipendentemente dal fatto che gli Stati Uniti forniscano o meno le munizioni a grappolo, a causa dell’uso diffuso da parte della Russia di tale arma.
Affermazioni Usa che tendono a giustificare la posizione assunta dall’amministrazione Biden, che non mancherà di essere presa di mira e criticata duramente e sopratutto alimenterà ancora di più la preoccupazione in merito alla popolazione ucraina.