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Cronaca

La confessione di Turazza alla sua coinquilina: “Ho ucciso i miei genitori”

Osvaldo Turazza è l’uomo che avrebbe ucciso a coltellate i suoi genitori per poi parlarne con la sua coinquilina, che lo ha convinto a costituirsi.

La Scientifica sul luogo del delitto – Nanopress.it

Il 55enne è accusato del duplice omicidio avvenuto a Verona il 24 aprile, anche se i corpi sono stati trovati solo il giorno dopo. Fin da subito i sospetti si sono concentrati sull’unico figlio della coppia, anche perché questo si era reso irreperibile. Poi la sera stessa è stato arrestato, adesso spuntano fuori i dettagli della sua presunta confessione fatta a Sara, la donna di 44 anni con cui da tempo condivideva l’abitazione.

L’omicidio dei coniugi Turazza a Verona

Era il 25 aprile scorso quando le forze dell’ordine hanno rinvenuto i cadaveri di due anziani all’interno di un appartamento a Borgo Roma, in provincia di Verona. Gli esami autoptici hanno confermato che la morte per accoltellamento era avvenuta nel pomeriggio del giorno precedente e nonostante inizialmente si pensasse che uno dei due avesse ucciso l’altro per poi compiere un suicidio, poco dopo la pista più accreditata è quella che vede coinvolto il figlio 55enne.

In effetti Osvaldo, figlio di Giampaolo Turazza e Vilma Vezzaro, era irrintracciabile e questo alimentava i sospetti degli inquirenti. La sera stessa del giorno del ritrovamento, il 55enne è stato tratto in arresto con l’accusa dell’omicidio dei genitori, rispettivamente di 75 e 73 anni, ed è stato proprio lui a costituirsi.

La dinamica del delitto è in fase di ricostruzione da parte della polizia ma dalle prima informazioni sappiamo che gli anziani sono stati accoltellati lunedì, l’uomo a letto e la donna nel corridoio. Proprio in queste modalità li hanno trovati gli agenti quando hanno sfondato la porta dell’appartamento ma dell’arma non c’era traccia.

Osvaldo è il principale indiziato e dopo l’arresto è stato condotto inizialmente in Questura per rispondere ad alcune domande e ora si trova nel carcere di Montorio. Non è chiaro il movente, anche perché a detta di tutti il rapporto fra genitori e figlio era buono e i vicini non hanno riferito di particolari screzi né di situazioni allarmanti nei giorni precedenti al fatto.

Una vicenda particolarmente intricata che forse a questo punto richiederà l’intervento di uno specialista per valutare le condizioni psicologiche di Osvaldo. Oggi intanto sono emersi nuovi particolari in merito ai momenti prima della sua autodenuncia alla Guardia di Finanza, dove si è recato spontaneamente su consiglio dell’amica Sara. La donna di 44anni è la sua inquilina da tempo ed è stata la prima con cui lui ha parlato dopo l’omicidio.

Il racconto alla coinquilina

Sara ha raccolto per prima la confessione di Osvaldo. A lei l’uomo ha raccontato di aver preso un coltello da cucina e aver tagliato la gola alla madre ma lei era ancora viva e urlava. A quel punto è arrivato il padre e così lo ha ucciso prima di sferrare il colpo decisivo alla donna che era già sanguinante a terra.

Da questo primo passaggio capiamo quindi che Giampaolo non era a letto come si pensava ma è stato deposto lì in un secondo momento.

“ho ucciso mamma e papà”

queste le parole pronunciate dal 55enne alla donna che da tempo condivideva la casa con lui e proprio lei ha raccontato tutti ai giornalisti, per poi precisare che è stato difficile convincerlo ad autodenunciarsi ma probabilmente il peso era troppo grande da sopportare.

Osvaldo appare in questo frangente lucido in quello che dice e consapevole di ciò che presumibilmente ha fatto, non è chiaro però se lo sia stato in quel momento.

I due pensionati avevano adottato quel figlio quando era appena maggiorenne e apparentemente non c’erano attriti particolari che potevano giustificare un gesto simile, che comunque rimane inqualificabile. Sara ha parlato molto con i giornalisti perché al momento rimane l’unico collegamento con l’uomo che l’ha svegliata all’alba per svuotare la coscienza. Fra loro c’era un bel rapporto e al Corriere della Sera, Sara ne ha raccontato alcuni particolari, partendo dal primo incontro avvenuto alcune settimane prima in un bar.

“gli ho offerto di venire a vivere da me perché ho pensato che potevamo darci una mano a vicenda. dormiva sul divano e mi aiutava economicamente grazie al suo lavoro presso un’impresa di pulizie”.

Le era sembrata una brava persona e fin dall’inizio era stato molto sincero con lei, le aveva raccontato infatti che stava lottando per uscire dalla dipendenza dalla droga.

Questa potrebbe essere un’opzione presa in considerazione dagli inquirenti alla luce di quanto raccontato dalla donna ma dal carcere dove si trova attualmente, Osvaldo non si è sbottonato troppo sugli eventi di quel giorno.

“non è mai stato violento o aggressivo in alcun modo nei miei confronti e a suo modo era sempre pronto ad aiutare gli altri”

così prosegue Sara e nei suoi occhi si legge tutto lo sconcerto nell’apprendere alle 5 del mattino, ciò che era accaduto, raccontato direttamente da Osvaldo. Dopo aver ucciso i genitori l’uomo è tornato a casa e lei subito aveva notato un taglio sulla mano ma lui le ha detto di esserselo procurato a lavoro. Così l’ha aiutato nella medicazione e poi i due si sono coricati ma il risveglio è stato brutale per la 44enne che ancora fatica a credere alla realtà.

“erano circa le 5 quando ha cominciato a bussare insistentemente alla porta della mia camera e ho pensato che si fosse fatto di qualcosa. l’ho fatto entrare perché mi ha detto che doveva parlarmi di una cosa grave”.

Stando al racconto della coinquilina, Osvaldo le ha spiegato di essere andato a casa dei genitori e la madre stava cucinando. Per scherzo gli ha sventolato davanti il coltello da cucina ferendolo per errore. Da lì poi le ha detto delle cose confuse che non fanno ancora emergere il movente del duplice omicidio.

I coniugi Turazza – Nanopress.it

Il giorno dopo lo ha visto in un tentativo di suicidio ma lo ha convinto a non farlo e a consegnarsi invece alle forze dell’ordine e lui le ha risposto che già ci stava pensando. Così lo ha accompagnato alla caserma della Guardia di Finanza dove poi è stato arrestato.

Ora gli inquirenti si muovono nel contesto dell’uso di stupefacenti, forse causa scatenante della furia dell’uomo. Sara conosceva i genitori di Osvaldo e ancora adesso fatica a ricordare lo sguardo di ghiaccio dell’uomo mentre le confessava che quella coppia gentile che addirittura a Pasqua le aveva mandato un uovo di cioccolato, era stata uccisa in quella maniera brutale.

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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