La Corea e le Isole del Pacifico stanno tenendo il loro primo vertice inaugurale, ma la situazione è offuscata dalle crescenti preoccupazioni di Seul riguardo all’aumento dell’influenza della Cina nella regione indo-pacifica.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e i leader delle isole del Pacifico hanno concordato di espandere la loro cooperazione in vari settori, tra cui sviluppo economico, sicurezza e risposta ai cambiamenti climatici, al termine del primo vertice tra Corea e Isole del Pacifico durato due giorni a Seul.
La dichiarazione congiunta del vertice ha riconosciuto i valori comuni di “libertà, democrazia, stato di diritto, diritti umani” e “ordine regionale e internazionale basato su regole”.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha affermato che la pace e la stabilità nella regione del Pacifico sono interconnesse con la pace e la stabilità globale. Inoltre, ha sottolineato che i leader del vertice hanno riconosciuto la necessità di rafforzare la cooperazione in vari settori, tra cui lo sviluppo economico e la sicurezza, in particolare la sicurezza marittima, climatica, energetica, sicurezza informatica, sicurezza umana ma anche la sanità pubblica e la sicurezza transnazionale.
Il vertice inaugurale di Seul ha visto la partecipazione di circa dodici leader e funzionari di 17 dei 18 membri del Forum delle Isole del Pacifico (PIF). Durante il vertice, il presidente sudcoreano Yoon ha dichiarato che le isole del Pacifico sono un “partner chiave” nella strategia indo-pacifica della Corea del Sud, la quale mira a promuovere una regione “libera, pacifica e prospera“.
Questa strategia che punta all’ unione regionale è stata presentata lo scorso anno in risposta alle preoccupazioni riguardo alle ambizioni di sicurezza della Cina e alla sua leva economica tra i piccoli stati insulari della regione.
Yoon ha voluto in maniera decisa questo vertice anche a seguito delle pressioni ricevute dalla Cina nella regione. Questa scelta come sopra citato fa seguito alle preoccupazioni per le ambizioni e mire di Pechino e, soprattutto, fa seguito della sua leva economica sui i piccoli stati insulari della regione.
Il leader sudcoreano Yoon ha sottolineato che la crisi del cambiamento climatico, dei disastri naturali, del cibo, della salute, degli oceani e della pesca è direttamente collegata alla sopravvivenza e alla prosperità delle nazioni insulari del Pacifico e che la solidarietà e la cooperazione sono fondamentali per superare tali sfide.
Ha inoltre affermato di sostenere il principio di un unico Pacifico blu, che attribuisce importanza al ruolo del Forum delle isole del Pacifico e al partenariato di tutti gli Stati membri, e ha promesso di approfondire la cooperazione con gli Stati insulari del Pacifico.
Dopo il vertice, la Corea del Sud ha annunciato di raddoppiare la portata della sua assistenza allo sviluppo ai paesi insulari del Pacifico, portandola a 39,9 milioni di dollari entro il 2027, secondo la Yonhap News Agency.
Inoltre, Seul ha appoggiato la spinta delle isole del Pacifico per la preservazione delle loro zone marittime, le quali rappresentano una fonte vitale di entrate per l’industria della pesca, anche in un contesto di cambiamento climatico che sta facendo scomparire i piccoli stati insulari sotto l’innalzamento del mare.
Secondo Joanne Wallis e Jiye Kim, la Corea del Sud è altamente sviluppata, democratica e un noto sostenitore dell’azione globale per il clima, come hanno scritto in un articolo pubblicato dall’Australian Strategic Policy Institute.
Gli autori hanno inoltre sottolineato che un maggiore impegno con la Corea del Sud offre ai paesi delle isole del Pacifico un’altra opzione di partnership in un ambiente strategico sempre più polarizzato.
Inoltre non va tralasciato che la Corea del Sud, che ha vissuto “a proprie spese” la guerra di Corea e la competizione di potere che ne è scaturita, perciò potrebbe condividere preziose intuizioni con i Paesi insulari del Pacifico che esprimono preoccupazione per i potenziali effetti della concorrenza strategica nella loro regione.
La regione dell’indo-pacifico ha iniziato un percorso che mira a mantenere viva la propria autonomia in previsione di eventi di eventi futuri sia militari che in ambito economico.
Tuttavia, come del resto anche altri attori relativamente nuovi nella regione come l’India, la Corea del Sud dovrà fare attenzione a mantenere un equilibrio diplomatico con i paesi delle isole del Pacifico, sempre più assertivi. Essi monitoreranno attentamente la diplomazia della Corea del Sud per vedere se rispetterà i loro interessi e le loro preoccupazioni.
A seguito delle azioni attuate da Pechino, come per esempio le dimostrazioni militari verso Taiwan, i Paesi della regione hanno deciso di unire le forze sia per avere una sorta di rete che unisce la sicurezza degli Stati membri ma anche unire le forze e cooperare sotto diversi aspetti e ampliare così l’economia. La Corea del Sud ha dimostrato un forte impegno per la cooperazione e il sostegno alle nazioni insulari del Pacifico, il che potrebbe aiutare a creare una base solida per le relazioni future.
Queste dinamiche geopolitiche mostrano alleanze che sono sempre più ricercate dagli attori regionali e che puntano ad avere una sicurezza militare congiunta per contrastare le sfide comuni. La Cina preoccupa molto la regione e le sue alleanze sempre più profonde con la Russia, ma anche il suo volersi imporre nella diplomazia internazionale ha sollevato timori per le sue possibili azioni future. Tutto ciò ha generato nuove alleanze e vertici, come per esempio quello voluto dalla Corea del Sud.
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