La Corea del Sud ha preso una decisione importante e allo stesso tempo preoccupante ovvero quella di offrire test radioattivi ai disertori nordcoreani che sono stati potenzialmente esposti ai test nucleari. Sulla questione è nata una profonda preoccupazione che ha portato Seul a compiere questa scelta, per contenere quella che sembra essere un’emergenza destinata ad ampliarsi e a colpire diversi paesi secondo il rapporto emerso.
Le autorità sudcoreane hanno deciso di attuare questa campagna di test relativi alle radiazioni dopo che un rapporto, effettuato da ricercatori esperti, ha avvisato i residenti intorno alla città di Punggie-ri, dove risiede il principale sito di test nucleari del Nord Corea, di possibili contaminazioni radioattive nell’acqua e, quindi, della possibilità di essere stati esposti anche loro allo stesso pericolo.
Il Transitional Justice working Group ha riferito che, secondo le loro stime, fino a mezzo milione di residenti siano a rischio radioattivo. Non si tratta di qualcosa che è limitato all’interno di un’area circoscritta ma di una situazione che si può propagare rapidamente e che può arrivare senza sforzo anche Cina, Corea del Sud e Giappone.
Il gruppo di ricercatori è stato fondato a Seul nel 2014 e comprende al suo interno anche attivisti provenienti da Corea del Sud, Corea del Nord, Stati Uniti, Regno Unito e Canada che hanno analizzato i dati pubblici disponibili confrontandoli anche con l’intelligence open source per redigere il rapporto sopraccitato.
La Corea del Nord ha effettuato l’ultimo test per una bomba nucleare nel 2017 ed è stato il più potente dei sei totali effettuati a Punggie-ri. Dalle notizie emerse, riportate anche dalla CNN, si evince dalle stesse autorità di Pyongyang che i test sono stati effettuati nella massima sicurezza e con tutti accorgimenti necessari.
Nonostante non sia stato in messo in dubbio l’esecuzione dei test, la paura degli esperti e dei ricercatori proviene dal fatto che materiale radioattivo possa essere sfuggito ed essersi infiltrato nel terreno adiacente al sito nucleare e la preoccupazione maggiore è che possa essere in qualche modo defluito nelle falde acquifere.
Il timore degli esperti scaturisce anche dai racconti che i disertori della Nord Corea, che un tempo abitavano intorno alla zona del sito nucleare, i quali hanno riferito di diversi casi di malattie, particolari e ambigue, comparse tra i abitanti. Le patologie sono state osservate da scienziati che, però, non sono riusciti a stabilire un legame con l’elemento radioattivo.
Dopo le preoccupazioni emerse dagli specialisti, le autorità di Seul hanno deciso di convocare tutti i cittadini che un tempo abitavano nella zona potenzialmente esposta, per effettuare test di verifica per accertare eventuali segni di radiazioni. Si tratta di una questione molto delicata che non è necessariamente legata a negligenza da parte delle autorità della Corea del Nord ma quando si ha a che fare con elementi a elevata pericolosità, come quelli radioattivi, è necessario adottare ogni accorgimento per contrastare la possibilità dei problemi futuri. Questo nasce anche dall’esperienza acquisita nel tempo, qualità di cui è carente la Nord Corea.
La CNN ha deciso di sottoporre la questione a esperti nucleari che hanno confermato la possibilità reale di una contaminazione e hanno confermato anche le paure della ricerca attuata dai componenti del team TJWG. Dalle loro considerazioni emerge anche la difficoltà, nonostante accorgimenti e test, di capire l’effettiva portata della contaminazione, nel caso essa sia avvenuta.
Il problema del venire a contatto con le radiazioni nucleari sorge dal fatto che sono in grado di compromettere in maniera parziale o completa le cellule viventi, ma anche di agevolare la comparsa del cancro.
Ovviamente il problema a livello medico viene trattato come un contatto con tossine e in tal caso è essenziale, per capire la portata del problema in maniera precisa, avere come dato la durata dell’esposizione. Soltanto avendo la tempistica si può comprendere con più precisione quali rischi potrebbero sopraggiungere e quali invece è possibile escludere.
Fino al 2019 il ministero dell’unificazione, un organismo esecutivo della Corea del Sud che invoca la riunificazione coreana, effettuava test sui cittadini che potevano aver subito esposizione alle radiazioni. Negli ultimi test effettuati nel 2017 nel 2018 si era prospettato uno scenario preoccupante per nove dei 40 cittadini testati. I livelli mostrati dai test erano preoccupanti e sono emerse anche anomalie genetiche, nonostante non siano state attribuite alle radiazioni con certezza e quindi in maniera ufficiale.
La preoccupazione principale dei ricercatori nasce dal fatto che il materiale radioattivo possa essere confluito nelle acque sotterranee, le quali, sempre più spesso, vengono utilizzate dalla popolazione sia per uso agricolo che per uso potabile.
Va precisato che la situazione è preoccupante per la Corea del Nord in quanto, sempre più spesso, vengono effettuati razionamenti di energia elettrica, anche nella capitale, per preservare delle risorse energetiche carenti. Questo desta molti sospetti e preoccupazione negli scienziati dato che negli ultimi anni l’utilizzo dell’acqua sotterranea e degli impianti di raccolta privati è, sempre più spesso, utilizzata per le pratiche quotidiane.
Oltretutto anche l’ampliamento del programma nucleare, sostenuto fortemente dal leader nordcoreano Kim Jong un, fa crescere in maniera esponenziale le preoccupazioni degli scienziati.
Da quando è salito al potere l’attuale capo di Stato nord coreano Kim Jong un si è assistito ad un incremento consistente del programma nucleare e, lo scorso settembre, il leader ha deciso di proclamare potenza nucleare la sua Nazione, così da mettere in chiaro il fatto che da quel momento la Nord Corea avrebbe potuto utilizzare armi nucleari, non soltanto per prevenire una guerra ma anche per effettuare un’offensiva improntata alla vittoria.
Gli scienziati del rapporto del TJWG hanno scritto al suo interno che: “I governanti della Corea del nord hanno cercato di massimizzare l’interesse internazionale per le sue capacità nucleari evitando l’attenzione sulle su questioni relative ai diritti Umani. C’è infatti una tendenza a vedere la questione nucleare nordcoreana esclusivamente dal punto di vista della sicurezza”.
I media hanno affermato inoltre che c’è una sostanziale differenza tra i test attuati da Stati Uniti e Russia in quanto entrambe le potenze internazionali conducono questo genere di esercitazioni e test da molti anni mentre per quanto riguarda la Corea del Nord, si tratta di una pratica relativamente giovane e che quindi potrebbe avere carenza in quanto a esperienza.
I ricercatori hanno specificato anche che: “La cosa molto strana è che la Corea del nord continua ad aumentare i suoi test per continuare a ricordare al mondo che ha la tecnologia, come gesto politico piuttosto che tecnico. Il resto del mondo ha in gran parte abbandonato i test.”
Diesendorf, un ricercatore di politica energetica dell’università del New South Wales, ha spiegato che le dosi di radiazioni presenti nei soggetti e segnalate nel rapporto sono alte e di gran lunga sopra la soglie che desta preoccupazione sanitaria, aggiungendo anche che potrebbero aumentare esponenzialmente il rischio di tumori nelle persone esposte. Ha sottolineato il suo dubbio in merito al fatto che le radiazioni siano state effettivamente misurate oppure stimate. Emerge inoltre che i test sotterranei non risultano molto efficaci nel contenere le radiazioni.
Scott Snyder, che fa parte del Council for Foreign relations, ha riferito che è un dato certo e tracciato in tutto il mondo il fatto che esista un: “Collegamento abbastanza coerente tra l’esposizione alle radiazioni ed impatto sulla salute pubblica delle popolazioni vicine. Non sorprende che l’impatto sulla salute e sull’ambiente sia sottovalutato o non venga affrontato in Corea del Nord.”.
Il rischio concreto e la preoccupazione del team è quella che anche paesi vicini, come Corea del Sud, Cina e Giappone, potrebbero essere a rischio radiazioni a causa della distribuzione e del commercio di prodotti agricoli e marini, che potrebbero aver subito contaminazioni. Esistono diversi prodotti caratteristici della zona adiacente il sito nucleare che potrebbero comportare un rischio per la salute collettiva.
Gli scienziati hanno attaccato anche i paesi vicini alla Nord Corea per non aver effettuato controlli in merito alle radiazioni e aver distribuito prodotti provenienti dalla Corea del Nord senza prima averli testati.
Il gruppo ha chiesto alle autorità della Corea del Sud e di Pechino di condividere i test passati e i loro risultati, ma soprattutto richiedono che venga aperta un’inchiesta internazionale sui rischi delle radiazioni per le comunità che abitano nella zona di Punggie-ri.
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