L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta affrontando diverse battaglie legali in diversi Stati del paese, tra cui Washington, Georgia e New York. Anche se tutti questi casi si risolvessero a suo favore, i sostenitori affermano che una nuova sfida legale potrebbe comunque metterlo da parte nelle elezioni presidenziali Usa previste per il 2024.
La vicenda che mostrato al mondo la prima foto segnaletica di un ex presidente statunitense è la quarta questione legale che il tycoon ha dovuto affrontare durante gli ultimi mesi. La vicenda ha attirato il malcontento dell’opposizione politica e, ovviamente, l’attenzione mediatica globale.
Una notizia si sta facendo largo tra gli esperti e si tratta dell’ipotesi che la corsa alle presidenziali del tycoon potrebbe vedere una brusca frenata. La sezione 3 del 14esimo emendamento potrebbe realmente mettere in pericolo l’ipotetica elezione di Trump alle presidenziali 2024, nonostante il sostegno dei seguaci.
Secondo un crescente gruppo di studiosi conservatori, gli sforzi di Trump attuati per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 lo rendono non idoneo a ricoprire mai più una carica federale.
Questo argomento che parla quindi di una sorta di squalifica si basa appunto sulla Sezione 3 del 14° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che stabilisce che un pubblico ufficiale non è idoneo ad assumere una carica pubblica se: “si è impegnato in un’insurrezione o in una ribellione contro gli Stati Uniti, oppure se ha “dato aiuto o conforto ai suoi nemici” a meno che non venga concessa l’amnistia con voto favorevole di due terzi del Congresso.
I gruppi di difesa statunitensi sostengono da tempo che il comportamento di Trump dopo le elezioni presidenziali del 2020 rientri in questi criteri. L’argomento ha preso nuova vita all’inizio di questo mese dopo che due membri della conservatrice Federalist Society, William Baude e Michael Stokes Paulsen, lo hanno menzionato sulle pagine della Pennsylvania Law Review.
La vicenda in Georgia, che ha mostrato al mondo Trump entrate nella prigione della Contea di Fulton e la sua foto segnaletica, segna un percorso delicato e molto serio che prevede accuse pesanti da affrontare.
La questione della non idoneità di Trump è stata sollevata anche durante il dibattito presidenziale repubblicano a Milwaukee questa settimana. Il governatore dell’Arkansas Asa Hutchinson ha affermato: “Più di un anno fa, ho detto che Donald Trump era moralmente squalificato dall’essere nuovamente presidente a causa di ciò che è accaduto il 6 gennaio. Sempre più persone ne stanno comprendendo l’importanza, compresi gli studiosi di diritto conservatori”.
Baude e Paulsen sostengono che la loro teoria è “autoeseguibile”. Secondo loro ciò significa che i funzionari delle elezioni pubbliche non hanno bisogno di un permesso speciale da parte dei legislatori per squalificare Trump dal ballottaggio, se credono che l’argomentazione sia valida, possono squalificare da soli i potenziali candidati. Non solo, sostengono gli studiosi, i funzionari elettorali sono legalmente obbligati a farlo.
Bryant “Corky” Messner, un avvocato che vive nel New Hampshire, ha annunciato piani concreti per presentare ricorso per questi motivi agli stessi funzionari elettorali statali . Nonostante ciò entrambi gli scenari sono quasi certamente destinati ad affrontare contraccolpi legali e politici, e la discussione potrebbe finire davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
L’ostacolo più immediato per questi sforzi di squalifica potrebbe essere la tempistica, poiché le sfide legali devono essere presentate durante periodi di tempo specifici che variano a seconda dello stato in cui vengono avanzate .
Il commissario della contea di Otero e fondatore di “Cowboys for Trump” Couy Griffin è stato escluso dalla carica dal giudice federale del New Mexico, citando una clausola del 14° emendamento che vieta di prestare servizio a coloro che hanno partecipato ad un’insurrezione . Griffin è stato condannato per reato minore e accusa di violazione di domicilio. La sentenza del giudice è stata la prima volta in 150 anni che la disposizione è stata utilizzata per squalificare un funzionario e la prima volta che un tribunale ha stabilito che gli eventi del 6 gennaio erano una “insurrezione”.
In seguito all’annuncio di Trump dove ha annunciato una terza candidatura alla Casa Bianca, CREW ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che avrebbe funzionato per garantire che Trump fosse squalificato dal ricoprire nuovamente l’incarico.
Crew ha rilasciato una dichiarazione che riporta: “Lo abbiamo avvertito che se avesse deciso di candidarsi di nuovo, avremmo preso provvedimenti per garantire che il divieto costituzionale agli insurrezionalisti di ricoprire cariche venga applicato“. “Adesso lo saremo. Trump si è fatto beffe della Costituzione che aveva giurato di difendere, ma vedremo che sarà difesa” .
In un’intervista con ABC News, un funzionario della CREW ha affermato che il suo obiettivo ora è fare tutto il possibile per tenere Trump fuori dal ballottaggio. Ha riferito: “Siamo concentrati nel portare i casi più forti possibili per vincere e ritenere responsabile l’ex presidente. E stiamo facendo il punto strategico su come fare questo” .
I gruppi di difesa sostengono da tempo che il comportamento di Trump dopo le elezioni del 2020 soddisfa questi criteri.
La foto segnaletica dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con un’espressione impassibile e il corteo televisivo del suo viaggio in tribunale hanno dipinto il suo arresto giovedì nella prigione della contea di Fulton ad Atlanta con una teatralità da reality.
Questi eventi hanno anche sottolineato che Trump, come ogni altro americano, alla fine dovrà probabilmente sottomettersi alla legge, in questo caso, in relazione alle accuse contro di lui per i suoi sforzi volti a ribaltare le elezioni del 2020.
Il suo ritorno sulla piattaforma di social media X, precedentemente nota come Twitter, è stata sfruttata per condividere con aria di sfida la foto segnaletica e suggerisce che stia recuperando le armi di disinformazione che ha utilizzato durante la sua ultima campagna fallita, che si è conclusa con una sconfitta e ha ispirato un’insurrezione.
Nel frattempo, il controllo di Trump sul partito che ha ricostruito attorno a sé continua a reggere. Sebbene ci siano dubbi sul fatto che il 2024 potrebbe in definitiva rivincita Trump con il presidente Joe Biden, sta di fatto che il dibattito repubblicano, che avrebbe potuto consacrare un legittimo sfidante repubblicano a Trump potrebbe invece aver elevato Vivek Ramaswamy, l’outsider e nuovo arrivato che si sta modellando come erede politico di Trump.
L’altro personaggio di spicco riconosciuto nel dibattito, l’ex governatore della Carolina del Sud Nikki Haley, non ha ancora superato la doppia cifra nei sondaggi. Resta sintonizzata per vedere se un sentimento anti-Trump si coalizza intorno a lei o a chiunque altro.
Il dibattito repubblicano si è tenuto il giorno prima della resa di Trump e se da un lato si evince una sorta di spostamento dei sostenitori verso gli altri rappresentanti del partito, dall’altra si evidenzia anche invece un grande appoggio per Donald Trump nonostante le azioni legali in corso. Molto sostenitori pensano che sia in atto un accanimento politico che è alimentato da ragioni ritenute personali e fuori luogo.
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