All’interno dell’Annuario 2022, i giudici della Corte costituzionale non hanno potuto far altro che sottolineare “il ritardo” del parlamento nel trattamento di determinati temi essenziali. A partire dalla questione dei figli di coppie gay, fino al tema del fine vita.
I giudici infatti, tra cui anche la presidente Sciarra, hanno sottolineato la perdita di tempo attuata dal Parlamento durante il periodo concesso dalla Corte per legiferare su tali questioni.
Secondo la Sciarra, il legislatore non ha sempre garantito, in relazione ai diritti sociali, risultati “soddisfacenti e rapidi” per i cittadini.
La Corte costituzionale da sempre svolge un ruolo fondamentale rispetto alla definizione e alla delimitazione dei ruoli di governo e Parlamento. Essa, inoltre, rappresenta un legame essenziale tra l’ordinamento italiano e la giurisprudenza delle altre Corti internazionali, come la Corte per i diritti dell’Uomo e la Corte europea di Giustizia.
Fatto sta che mentre a livello europeo diversi paesi stanno facendo enormi passi avanti in ambito di diritti sociali. In Italia, invece, questi argomenti sembrano non conciliarsi adeguatamente con la politica.
A tal proposito, il presidente della Corte europea, Koen Lenaerts, ha affermato:
“L’Unione Europea tutela i diritti dei figli delle coppie gay, gli stati membri si adeguino”.
Aggiungendo inoltre che nessun paese può “ostacolare la libera circolazione dei minori insieme ai loro genitori”.
Per questo, in relazione all’Annuario 2022 la Corte Costituzionale italiana non ha potuto fare altro che evidenziare il ritardo del Parlamento e del governo italiano rispetto ad alcune tematiche sensibili.
Notando inoltre, quanto il tempo concesso dai giudici al Parlamento per legiferare su determinate questioni, sia in realtà trascorso in vano.
La presidente Silvana Sciarra, ha accompagnato la pubblicazione dell’Annuario con un’intervista pubblicata sul sito ufficiale della Corte Costituzionale.
In primo luogo la presidente si è espressa a favore del precetto dell’incostituzionalità differita. Questa consiste nel non dichiarare immediatamente incostituzionali alcune norme considerate tali , per concedere così al Parlamento la facoltà di agire.
A tal proposito, infatti, Sciarra ha affermato che il principio di leale collaborazione tra le istituzioni trova la sua ragion d’essere nella lealtà tra i vari organi.
“Ritengo che la Corte, nel solco tracciato dallo spirito repubblicano di collaborazione con il legislatore, possa anche, in alcune circostanze peculiari, autolimitare il proprio potere e scegliere di concedere il tempo necessario al Parlamento per confezionare una nuova legge”.
A tal proposito poi, la presidente ha affermato che questo tempo non può essere dilatato all’infinito e che per tale motivo sarà necessario fare un bilancio su tale apertura nei confronti del legislatore. Questo a causa dell’enorme ritardo del parlamento nell’approvare misure soddisfacenti per i cittadini su determinati temi sensibili.
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