La Corte europea dei diritti umani si pronuncerà a breve su decine di ricorsi alla pubblica amministrazione, mentre una sentenza ha già imposto al governo di risarcire alcune imprese che vantavano credito nei confronti di Comuni, Province e società controllate da Enti pubblici.
I piani del governo Meloni dal punto di vista economico potrebbero essere stravolti dalle direttive della Corte europea dei diritti umani. Strasburgo infatti tira stringe sul governo sul tema sempre caldo dei debiti non pagati dalla pubblica amministrazione. Cosa potrebbe succedere in caso di altre direttive nei prossimi mesi.
Giorgetti e Meloni sono adesso avvisati. Il governo ha già subito un richiamo da parte della Corte europea dei diritti umani, in relazione ai debiti non pagati dalla pubblica amministrazione. Nel dettaglio, Strasburgo nei mesi scorsi aveva già tramite una sentenza obbligato a risarcire per danni morali alcune imprese calabresi che vantavano dei debiti con Comuni, Province e società gestite da Enti Pubblici.
Adesso dunque il governo dovrà procedere alla liquidazione di circa 3 milioni di euro di crediti, ma gli esporsi potrebbero espandersi visto che tanti altri ricorsi partiti da Sicilia, Calabria e Campania sono adesso sotto l’attenzione di Strasburgo.
Qualora il governo non dovesse pagare i debiti le carte verranno esaminate dal comitato dei ministro in Consiglio d’Europa. Una cifra, quella dei debiti non pagati, enorme che potrebbe impattare in maniera pesante sulle prossime manovre economiche governative. Difficile dire a quanto ammonti la cifra esatta di debiti riguardanti la pa, ma secondo la relazione di Bankitalia risalente al 2021, i debiti commerciali della pa ammontavano a 53 miliardi di euro.
Ritardi che già nel 2020 avevano causato un richiamo da parte della Corte di Giustizia Ue, visto che tutte le pubbliche amministrazioni hanno massimo 30 giorni di tempo per pagare i debiti. Tempistiche mai rispettate, nella maggior parte dei casi.
Secondo l’ultimo monitoraggio risalente invece al 2022, dei 78 miliardi pagati per le fatture degli enti pubblici nel periodo del primo semestre dell’anno, 60 miliardi erano stati saldati entro le date di scadenza. Più di 16 miliardi invece oltre i 3 mesi, e 1,2 miliardi pagati nel giro dei 6 mesi.
Recentemente l’avvocato Francesco Verri che si è occupato dei ricorsi ha parlato di un “disastro” nel commentare la situazione dei debiti relativi alla pa. Anche Verri ha affermato che rimane la chance di fare appello alla Corte di Strasburgo che ha di fatto il potere di condannare il Governo. In quel caso il governo centrale potrebbe sostituirsi agli enti che non hanno pagato i debiti, per adempiere al risarcimento. Unico modo, nella maggior parte dei casi, per restituire i crediti ai cittadini, quella della giustizia europea e internazionale, visto che – sempre secondo il legale – tale casistica ricade nella violazione dei diritti umani.
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