La Corte europea rifiuta il rinnovo automatico delle concessioni balneari

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è finalmente pronunciata sul ricorso delle autorità garante della concorrenza che si è schierata contro il comune di Ginosa.

E' arrivata la sentenza della Corte europea sulla questione balneari
E’ arrivata la sentenza della Corte europea sulla questione balneari- Nanopress.it

La sentenza è abbastanza chiara: le concessioni di occupazione di tutte le spiagge italiane non potranno più essere rinnovate automaticamente ma dovranno seguire una procedura di selezione.

La decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea

La decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea è stato abbastanza chiara “Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”.

Bandiera unione europea (1)
Bandiera unione europea- Nnaopress.it

Questo è il parere dell’autorità dopo che si è espresso su una vertenza che vede come protagonista le autorità italiana grande della concorrenza e del mercato del comune di Ginosa. La Corte aggiunge poi che le autorità amministrative insieme ai giudici nazionali italiani dovranno applicare tutte le norme pertinenti inserite all’interno del diritto europeo andando così a disapplicare “le disposizioni nazionali non conformi”.

Un evento simile del 2016

Con questa decisione, pare che sia stata sbrogliata la questione balneari. Un argomento che spesso è finito al centro dell’attenzione proprio come accadde alcuni anni fa quando, in Italia, ci fu un problema molto simile a quuello con cui si fanno i conti oggi.

Infatti, nel 2016 la Corte di Giustizia si espresse sull’applicazione della direttiva Bolkestein riguardo alle concessioni balneari. Sette anni fa le autorità giunsero alla conclusione che per rilasciare le concessioni si dovevano effettuare delle procedure di selezione che si basassero su trasparenza e invalidità.

Spiaggia con ombrelloni
Spiaggia con ombrelloni- Nanopress.it

Dopo quattro anni la Commissione Europea ha aperto la procedura di infrazione verso l’Italia. Bruxelles, Nel 2020, aveva fatto riferimento al fatto che la legislazione italiana, la quale aveva prorogato le concessioni fino al 2033, impediva alle autorità locali di dare inizio a delle gare pubbliche sulle concessioni in scadenza andando così a violare il diritto dell’Unione Europea. Così facendo il comportamento dell’Italia ha dato vita a numerose incertezze giuridiche all’interno del settore turistico andando così a scoraggiare gli investimenti in un ramo cruciale dell’economia italiana. Seguendo questo tipo di comportamento, l’Italia ha provocato anche una grande perdita di entrate.

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