L’udienza di oggi sull’estradizione del padre di Saman Abbas, Shabbar, si conclude con un rinvio al 31 gennaio prossimo: la difesa dell’uomo punta al rilascio e il giudice di Islamabad sarà chiamato a decidere sull’istanza di scarcerazione su cauzione.
Shabbar Abbas potrebbe non arrivare mai in Italia, dove sarebbe imputato nel processo per l’omicidio della figlia 18enne uccisa a Novellara nel 2021.
Se le autorità pakistane accorderanno il rilascio di Shabbar Abbas su cauzione, come chiesto dal suo avvocato, l’uomo non comparirà come imputato a Reggio Emilia dal prossimo 10 febbraio.
Nessuna svolta sul fronte della richiesta italiana di estradizione: l’udienza di oggi, dopo l’ennesimo rinvio dei giorni scorsi, si chiude con un ulteriore slittamento a seduta fissata per il 31 gennaio, quando sarà valutata anche la possibilità di una scarcerazione.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, a margine dell’udienza di oggi a Islamabad, il giudice pakistano deciderà il 31 gennaio anche sull’inutilizzabilità della documentazione prodotta agli atti del fascicolo a carico di Shabbar Abbas avanzata dal suo difensore unitamente all’istanza di rilascio su cauzione.
L’avvocato del padre di Saman (arrestato nel Punjab il 15 novembre scorso e accusato dalla Procura di Reggio Emilia di aver ucciso la figlia 18enne in concorso con altri quattro parenti tra cui la moglie ancora latitante e madre della vittima, Nazia Shaheen), avrebbe eccepito che gli atti emessi da altre corti o giurisdizioni dovrebbero essere prodotti in originale e non in copia.
Il funzionario del ministero che avrebbe istruito il fascicolo per l’estradizione dell’uomo, chiesta dalle autorità italiane, avrebbe invece confermato la correttezza della documentazione e per questo il giudice si sarebbe riservato di decidere fissando nuova udienza al 31 gennaio.
Shabbar Abbas e sua moglie, genitori di Saman, erano fuggiti in Pakistan proprio all’indomani della scomparsa della figlia.
L’uomo è stato arrestato mentre la donna risulta irreperibile, ma secondo alcune indiscrezioni non sarebbe attualmente ricercata in patria e potrebbe godere di una protezione tale da tenerla al riparo dalla giustizia italiana.
Saman Abbas è scomparsa la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e del suo omicidio sono accusate cinque persone.
Oltre ai genitori Shabbar e Nazia, sul banco degli imputati sono chiamati a comparire i tre parenti arrestati in precedenza: uno zio della vittima, Danish Hasnain (indicato dal fratello di Saman quale autore materiale dell’omicidio) e i due cugini della 18enne, Ijaz Ikram e Nomanhulaq Nomanhulaq.
I cinque sono accusati a vario titolo di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere nell’ambito dell’inchiesta italiana sulla scomparsa e l’uccisione di Saman.
il corpo della ragazza è stato ritrovato dopo oltre un anno dalla sparizione in un casolare abbandonato a poche centinaia di metri dalla casa di Novellara dove la 18enne viveva con la famiglia.
Sepolto sotto circa due metri di terra, sarebbe stato scoperto dagli inquirenti proprio su indicazione di Hasnain (che continua a negare di aver partecipato al delitto).
L’accusa ritiene che Saman Abbas sia stata uccisa seguendo un piano premeditato in famiglia perché si sarebbe opposta alla volontà dei genitori: costringerla a un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan.
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