Doveva essere un viaggio di svago per 5 ragazzi veneti, e sicuramente lo è stato, ma il rientro a casa, lo scorso 18 luglio, per loro si è trasformato in un vero incubo quando hanno appreso la cancellazione del proprio volo, lo stesso che qualche mese prima avevano dovuto modificare.
Julio Bessega, studente di 20 anni, ha deciso di raccontare la disavventura avuta con la compagnia low cost Easyjet alla redazione di Leggo, spiegando che lui e i suoi compagni di viaggio si sono ritrovati a dover sostenere delle spese di cancellazione di oltre 900 euro contro i 90 di quelli inizialmente spesi mesi prima.
Con la stagione estiva in tanti decidono di trascorrere le proprie ferie fuori Italia, magari prenotando in largo anticipo per bloccare l’offerta migliore. È proprio quello che hanno fatto 5 ragazzi veneti, i quali hanno deciso mesi fa di trascorrere le proprie vacanze a Nizza.
Uno di loro, Julio Bessega, racconta alla redazione di Leggo, di aver prenotato nel mese di aprile sul sito ufficiale della compagnia Easyjet il volo diretto Venezia-Nizza con ritorno il 18 luglio con il prezzo finale di 90 euro cadauno.
Meno di 30 giorni dopo, la stessa compagnia avvisa della cancellazione del volo di rientro, offrendo ai ragazzi la possibilità di diverse opzioni senza alcun rincaro. La comitiva, quindi, decide di fare scalo ad Amsterdam, trasformando il loro viaggio di circa un’ora in una maratona partendo dalla Francia alle ore 16 per fare rientro nell’aeroporto di destinazione finale a mezzanotte circa.
Julio, Andrea, Ismael, Marco e un altro Andrea, dopo 10 giorni dal loro rientro dalle ferie hanno deciso di raccontare il loro viaggio di ritorno, trasformato in un vero e proprio incubo. Dopo la prima cancellazione risolta in una maratona, lo scorso 18 luglio, quando già erano in volo per Amsterdam gli arriva comunicazione da parte della compagnia aerea di una nuova cancellazione verso lo scalo veneto.
Una volta atterrati all’aeroporto di Schiphol si sono subito dati da fare per cercare una soluzione circa il loro rientro a casa.
“Dopo un’ora abbondante di tentativi falliti di sentire qualcuno della compagnia al telefono, allo scalo di Schiphol abbiamo trovato l’ufficio di un’agenzia viaggi dove, per fortuna, una gentile addetta masticava un po’ di italiano”.
La migliore soluzione per loro è stata quella di bloccare un volo per il 19 luglio con la compagnia Ita Airways al costo di 750 euro cadauno, a questi aggiungendo anche il pernotto in hotel di 170 euro per arrivare a pagare oltre 900 euro a persona per ritornare a casa.
I 5 ragazzi adesso dovranno attendere il dovuto rimborso delle spese sostenute, oltre i 250 euro di risarcimento per i danni arrecati. Questo quanto prevede il regolamento europeo che tutela i viaggiatori anche se ad oggi, trascorsi 10 giorni, non hanno ricevuto nessuna risposta.
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