La Domus Aurea di Roma torna a risplendere grazie alle immagini virtuali frutto di una nuova tecnologia che permette di ammirare alcuni spazi della villa così com’erano nell’antichità. Si tratta di un viaggio in 3D nell’antica dimora di Nerone che, dal 4 febbraio 2017, i visitatori potranno compiere (ogni weekend, previa prenotazione) grazie a venticinque postazioni hi-tech, ognuna dotata di un visore stereoscopico. Un emozionante percorso multimediale tra ambienti sontuosi, colonne ed antiche pitture, per un’esperienza ‘immersiva’ all’avanguardia e davvero unica nel suo genere.
Un viaggio virtuale nella Domus Aurea di Roma per ammirare l’antica dimora com’era ai tempi di Nerone: questo il risultato del progetto – coordinato dall’architetto Stefano Borghini e dall’archeologo Alessandro D’Alessio – voluto dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, che permetterà, dal 4 febbraio prossimo, di ammirare gli spazi della villa in tutto il loro antico splendore.
Grazie ad un visore bioculare fissato ad un caschetto, i visitatori potranno compiere questo viaggio in 3D introdotto da un video racconto proiettato su una parete all’ingresso: grazie ad uno straordinario effetto tecnologico, sarà possibile ammirare il colonnato e lo splendido giardino, cogliendo ogni minimo dettaglio così com’era nel I secolo dopo Cristo. Il ‘viaggio’ prosegue poi fino alla Sala della volta dorata dove, grazie ai visori stereoscopici, si potrà vederla com’era in origine: un filmato in 3D, ha spiegato Francesco Prosperetti (soprintendente al Colosseo e all’Area archeologica centrale di Roma), ‘che riesce virtualmente a sfondare le pareti di terra che circondano l’ambiente della Sala della volta dorata e a farci apprezzare questo luogo straordinario com’era ai tempi della costruzione’.
Non solo. Tutto il percorso virtuale sarà accompagnato da immagini esplicative e da un’audio-spiegazione, per uno spettacolo straordinario che ‘riporta in vita’ lo splendore dei marmi e degli affreschi voluti da Nerone.
La costruzione della villa fu commissionata da Nerone subito dopo l’incendio del 64 d.C. e proprio per lo sfarzo dei marmi pregiati e per l’oro che decorava le volte, fu nominata Domus Aurea. A progettarla gli architetti più famosi del tempo, Severo e Celere, mentre Fabullo, un pittore molto in voga nell’epoca neroniana, si occupò dei dipinti e delle decorazioni. L’enorme struttura – che comprendeva, all’epoca, giardini, boschi e vigneti – fu poi ‘seppellita’ per permettere a Traiano di costruirvi sopra le sue terme. Lo scopo del progetto, ha spiegato ancora Prosperetti, è cancellare quanto compiuto da Traiano, per recuperare ‘lo straordinario apparato decorativo’ che caratterizza l’intera struttura.
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